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La prima moglie di Massimo Di Cataldo parla di Anna Laura Millacci: «Credo che quella donna sia una squilibrata»

Creato il 22 luglio 2013 da Alessiamalachiti @amalachiti

La prima moglie di Massimo Di Cataldo, senza usare parole forti, ma con la massima cautela, spalleggia l’ex compagno in quella che si può definire una “battaglia” di denunce partita da Facebook. L’ultima compagna del cantante romano ha pubblicato delle foto che la ritraevano insanguinata ed ha accusato l’artista di averla malmenata.

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Non solo: Anna Laura Millacci accusa Di Cataldo di averla aggredita e massacrata al punto da perdere il figlio che portava in grembo. Anche il feto è stato fotografato e pubblicato via Facebook. Gli italiani, però, tendono a non crederlo: le chiazze di sangue nelle foto sono troppo regolari, le immagini “pixellate” e con una risoluzione troppo chiara, che lasciano pensare ad una manipolazione. Inoltre, la donna avrebbe dovuto recarsi in ospedale per effettuare un raschiamento, qualora avesse subìto un aborto. Vedendo sangue e lividi, probabilmente sarebbe scattata una denuncia in automatico, ma così non è stato.

Ora che Massimo Di Cataldo ha denunciato Anna Laura Millacci per diffamazione, la donna si tira indietro, non rispondendo alle domande che le vengono fatte dalle autorità e dalla stampa. A parlare, invece, è la prima moglie del cantante, Jorgelina Borda Amezaga, la quale afferma: «Posso capire che Massimo possa avere avuto un momento di follia e averle dato uno schiaffo, può accadere a chiunque perdere le staffe. Se le ha fatto male, mi dispiace molto.Per entrambi. Ma c’è qualcosa che mi fa pensare che lei non stia raccontando tutta la storia, Credo che quella donna sia una persona squilibrata, che ha fatto molto male a me e a mia figlia».

Jorgelina aggiunge: «Non so perché quella donna mi abbia coinvolta. Guardando il suo volto tumefatto scatta in chiunque l’istinto di solidarietà. Ma mi chiedo perché abbia aspettato 13 anni e non sia andata dai carabinieri a denunciarlo invece di pubblicare la foto sui social network? Ha una galleria d’arte, no? Forse cercava pubblicità. E perché ha pubblicato il mio indirizzo e la mia identità, violando la mia privacy, in un momento terribile per me. Sono sconvolta, mi sento sfruttata».

Non si ferma qui la prima moglie di Massimo Di Cataldo, che spiega: «Quando vivevamo a Trastevere, con Massimo, lei lo perseguitava, citofonava a tutte le ore della notte, nonostante io avessi una bambina piccola, la mia primogenita, Carlotta, che dormiva. Lo tempestava di messaggi per costringerlo a scendere. Mi sembrava ossessiva ed emozionalmente squilibrata. Massimo mi avrà tradito con 500 donne, ma lei non gli dava tregua, nemmeno quando lui pensava di ricostruire la famiglia. Ha invaso la nostra vita quotidiana, ha fatto tanto male a Massimo e a me. Caricai sull’auto le mie cose, presi la bambina e tornai in Spagna. Quanto sta accadendo ora mi conferma di aver fatto la scelta giusta».

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