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La "psicologia contro-intuitiva"...

Da Genna78

La "psicologia contro-intuitiva"...


Ciao,
ti sei mai sorpreso leggendo i risultati di una
qualche ricerca di psicologia? Se mi segui da
tempo, probabilmente si. Conoscere ciò che
ci appare "controintuitivo" può rivelarsi di
grande valore. Non per nulla Kahneman ha
vinto il Nobel per l'Economia dimostrando
come "sbagliamo con facilità" seguendo
teorie "razionali"...




L'hai ascoltato? In realtà fare questo podcast
non mi è costato una grande fatica, perché in
passato avevo già scritto un post su alcuni di
questi studi. Perché questa settimana sono
anche impegnato nella divulgazione di 
questi 3 video che t'invito a vedere. Per cui
ho riciclato un po' di ottimo materiale per
la 49° puntata ;)
In realtà quando si parla di ricerca si tratta
sempre in un qualche modo di "riciclaggio"
ma nel senso di stare "sulle spalle dei giganti".
Ed anche in questo post ti racconto alcuni
risultati scientifici che possono davvero fare
la differenza. Ad esempio: ti sei mai trovato
a parlare da solo e magari pensare che fosse
un sintomo di psicopatologia?
O peggio ancora, sentirti chiamare per nome
mentre sei in mezzo alla gente? Insomma gli
studi non fanno altro che abbattere le nostre
credenze limitanti o meglio, se cerchi bene
trovi sempre studi del genere perché sono il
sale della ricerca scientifica. Qui su psinel
ti ho mostrato per filo e per segno cosa
intendo per "scienza" nei miei manifesti.
"Genna perché c'è bisogno di manifesti e di dire
tutte queste cose, non fai prima a darci delle
tecniche semplici senza spiegarci tutte le volte
da dove arrivano e perché?" A volte lo faccio
ma purtroppo questa tendenza, quella di non
spiegare "i perché" rovina questo mercato.
Un po' come togliere le etichette DOC dal
nostro mercato (come ha di recente fatto il
nostro governo;)).
Non solo, se non ti racconto da dove arrivano
le cose non diventerai mai bravo a riconoscerle!
Se non capisci da dove arriva quel "vino" non
potrai mai affinare il tuo palato. Lo stesso vale
per le ricerche scientifiche, se non ti abitui a
comprendere come vengono "pensate" non
affinerai mai il tuo palato.
Fa ridere questa metafora dopo che ti ho detto
che la ricerca ha smontato i sommelier, ma in
realtà quella ricerca voleva solo mostrare i limiti
dei nostri sensi. Quei degustatori sono stati, per
così dire, ingannati dal colore del vino. Ma questo
non toglie che siano più bravi (di me di certo)
a riconoscere la qualità del vino in generale.
Tenere sott'occhio gli sviluppi scientifici non
significa "crederci ciecamente" ma mantenere
la "mente aperta". Infatti un vero ricercatore è
costantemente disposto a mettere in discussione
le proprie ipotesi (o almeno dovrebbe esserlo).
E' di per se un potente esercizio di pensiero
quello di osservare come altri vedono il
nostro modo di pensare.
Questo effetto diventa potentissimo quando i
risultati degli studi vanno contro il nostro "senso
comune". Quando violano il nostro modo ordinario
di pensare e ci portano a mettere in discussione ciò
che abbiamo creduto fino a poche ore prima. Non
si tratta di essere disposti a salire sempre "sulla
barca del vincitore" ma di ammettere quando
qualcuno smonta le nostre idee.
L'osservazione "scientifica" è quella più soggetta
a questi rapidi cambiamenti. Ed è anche quella che
per ora ha dato maggiori risultati sul piano della
efficacia. Non si tratta di "belle idee" ma di una
serie di studi, che se poi sono supportati anche
da belle idee ben venga:) Spesso ti ripeto che
"non c'è nulla di nuovo sotto il sole"...
...per comunicare che molte scoperte moderne
erano già presenti nell'antichità. Ma quante sono
le idee sagge dell'antichità? tantissimissime! ed
è chiaro che qualcuno ci possa già essere arrivato
in un qualche modo. Quella saggezza non va
buttata, anzi, deve diventare un riferimento per
chi inventa teorie, crea ipotesi e disegni di
ricerca. Ed in effetti così è!
Per secoli lo studio della mente è stato "oscurato"
dalle religioni, dai modelli di governo e dalle
nostre convinzioni limitanti. Oggi abbiamo una
serie di strumenti fantastici per studiare come
pensiamo, agiamo e ci emozioniamo. Si, non
sono gli unici strumenti, ma di certo si tratta
di un metodo (quello scientifico) che ci ha
dato grandi risultati.
Immagino già i critici pensare "si ma non si
può ridurre l'uomo alla scienza" Sono più che
d'accordo, ma da qualche parte bisogna pur
incominciare. Altrimenti ci ritroviamo nello
stesso punto in cui si ritrovarono i primi
medici, che non potevano fare ricerche sui
cadaveri. Questo era ovviamente vietato
dalla Chiesa e tutti ne erano concordi.
Dire che la mente umana è troppo complessa
per essere studiata con metodo scientifico è
un po' come dire, "tanto è inutile aprire quei
cadaveri, perché è Dio che si occupa di
decidere se uno muore o vive". Forse la
analogia potrà sembrarti un po' tirata
mase ci pensi bene rischiamo spesso di
pensarla in "quel modo".
Poi ovviamente ci sono tutte le critiche di
ordine metodologico, come forse saprai noi
esseri umani (seppur fatti di carne ed ossa)
non ci comportiamo "come la materia". In
modo (più o meno) prevedibile ecc. Se vai
sulla pagina di presentazione di psinel ci
trovi 3 manifesti didattici che chiariscono
il modo di osservare il metodo scientifico
nella psicologia ed anche nella crescita
personale.
Lo so che queste cose "sono noiose" ma è
l'unico modo per divulgare un sano modo di
parlare di queste materie. Che troppo spesso
rischiano di essere prese per "saggezza del
popolo" e non come il risultato di uno sforzo
congiunto di migliaia di persone, ricercatori,
insegnanti, professionisti ecc. Che come nel
mito di Prometeo "ci portano il fuoco di
questa conoscenza".
Spero di portare un po' di questo anche dentro 
di te, sperando che Zeus non mi incateni ad una
rupe e mi faccia divorare il fegato dagli uccelli;)
Fammi sapere cosa ne pensi, come sempre puoi
lasciare un tuo commento qui sotto. Rispono
personalmente nel più breve tempo possibile!
A presto
Genna

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