LA RAPPRESENTANTE DI CLASSE (ovvero io con molti dubbi)
Da Mammapiky
@mammapiky
E' così sono stata eletta. A dir la verità, la concorrenza era scarsa, ma il fatto è che ora Mamma Piky è rappresentante di classe. Dopo alcuni malcontenti sollevati dai genitori lo scorso anno, avevo deciso che volevo saperne di più, essere più partecipe alla vita dell'asilo, mi era sembrato un modo giusto, sia per capire sia per intervenire, e così eccomi qui, reduce dal primo consiglio di classe, cui ho partecipato, zigzagando gli impegni quotidiani, di un giovedì più complicato del solito e con lo stato d'animo altalenante tra l'essere orgogliosa per aver prestato la mia opera, e la prepotente sensazione di aver fatto la ca@@ata dell'anno e di cui presto mi pentirò amaramente perché anche se siamo solo all'inizio, un'idea me la sono già fatta.L'impegno richiesto in realtà non è tanto e di questo comunque non mi preoccupo, a lasciarmi perplessa è più che altro il confronto con gli altri genitori che dovrebbe stare alla base dell'incarico. Ci sono genitori che considerano l'asilo, una specie di parcheggio, non sono interessati a riunioni, progetti e iniziative. A loro va tutto bene basta che non li si coinvolga in niente perché qualsiasi richiesta è vista come un disturbo alla loro quotidiana quiete. Sembrerebbero i più accomodanti e i più semplici da "gestire" ma in realtà se ne stanno semplicemente fregando e non conoscerai la loro voce fino a quando non incominceranno a brontolare su tutto quello che è stato fatto dagli altri e di cui loro, fino a quel momento, si sono completamente disinteressati. Sono la maggioranza e quindi immaginatevi il brusio di quando, tutti insieme, decideranno di parlare.Poi c'è l'opposto, ovvero quelli che mettono bocca su ogni cosa e son capaci di tirar su delle questioni infinite sul colore usato per dipingere la biblioteca. Sono sempre lì a voler sapere, capire e riempiono le maestre di una serie infinita di perché e per come. Propongono progetti che costano quanto il petrolio, e noi che viviamo in una realtà per cui ti devi portare da casa pure fogli e colori, li vediamo compiere scenate assurde perché a ogni "no", si sentono sempre "boicottati". Tuttavia sono i più disponibili a dare una mano, puoi chiedergli qualunque cosa e diranno di sì, salvo pretendere la stessa dedizione da tutti gli altri e sparlare di quei scellerati che non si accodano alle loro idee. Sono onnipresenti e questo li rende fastidiosi a tal punto, che anche le insegnanti, alzano gli occhi al cielo ogni volta che se li trovano davanti. Sono pochini ma fanno per un plotone che si argina con fatica.Poi c'è la categoria "armiamoci e partite" ovvero quelli che ti dicono che sì sono disponibili, che su loro puoi contare, anzi che propongono pure qualche bella e fattibile iniziativa ma che poi quando arriva il momento di passare ai fatti, hanno sempre qualche impegno che gli rende impossibile partecipare e ti lasciano da solo a "smazzarti" quanto loro a parole hanno progettato.Varietà anche tra i docenti mossi tutti da buone intenzioni ma che hanno anche ridacchiato per parte della riunione, qualcuna si è dilettata con il telefonino e qualcun altro se n’è andato prima del tempo.Io, in questo pot pourri di personalità, sono una misera via di mezzo, considero l'asilo, il primo gradino della scuola ed essere presente lo reputo importante, tuttavia credo che il ruolo del genitore debba essere propositivo ma non impositivo e comunque essere in grado di fidarsi per lasciar fare agli educatori il proprio mestiere. Sarò disponibile se e quando servirà, metterò a disposizione il mio tempo, anche se ne sono sempre a corto, e cercherò di rendermi utili sotto l'aspetto pratico. Per il resto farò il genitore, mi perdoneranno se non sarò all'altezza.
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