by Matteo Radavelli on luglio 6, 2011A causa delle condizioni della vita moderna, il
Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) rischia di sovraccaricare l’assistenza sanitaria e le risorse di sostegno in tutto il mondo. La filosofia di trattamento attualmente in vigore prevede un intervento a lungo termine, fatto di farmaci antidepressivi e psicoterapia. Gli esperti, alla luce della lunghezza del trattamento, dei costi e degli scarsi risultati non la reputano una scelta soddisfacente. Per questo motivo si stanno sviluppando nuove tecniche d’intervento, come la
Realtà Virtuale, per mitigare gli effetti psicologici dannosi del PTSD, disturbo molto comune nei soldati al rientro dalla guerra, ma anche in soggetti che hanno subito aggressioni fisiche o sessuali, reclusione, rapimento, attacchi terroristici, la diagnosi di una malattia potenzialmente letale o sono sopravvissuti a gravi incidenti o disastri naturali.
L’utilizzo della Realtà Virtuale è quindi un metodo promettente per il trattamento del PTSD in quanto è in grado di fornire al paziente un ambiente controllato nel quale sperimentare situazioni o scenari che gli permettono di affrontare le sue risposte emotive, senza fare necessariamente affidamento alla capacità del paziente stesso di visualizzare, rivivere, l’esperienza traumatica. In questi termini i diversi Paesi possono implementare tale strumentazione come parte di un piano globale per affrontare le attuali difficoltà nel trattamento del PTSD.
La
Dott.ssa Brenda K. Wiederhold, PhD, MBA, BCIA ha detto:”siamo molto fortunati a poter imparare dai feedback e dalle importanti informazioni che ci danno i nostri pazienti, in quanto possiamo migliorare continuamente i protocolli di trattamento. Ringrazio coloro che hanno condiviso ricordi e esperienze personali per il bene degli altri.”
Questi trattamenti innovativi sono affrontati in un numero speciale di Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, un giornale peer-reviewed pubblicato da Mary Ann Liebert, Inc. Il numero speciale è disponibile online gratuitamente.
Bibliografia:
Articolo in lingua orginale pubblicato da discoverpsychology
Fonte: Mary Ann Liebert, Inc./Genetic Engineering News