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La “riforma del lavoro” vista dall’ast (e dal sidast)…

Creato il 02 luglio 2012 da Sidast

LA “RIFORMA DEL LAVORO” VISTA DALL’AST (E DAL SIDAST)…

In quanto a “tecnica”, gli Amministratori e i Dirigenti dell’Azienda Siciliana Trasporti spa, non hanno rivali al mondo…. Di fronte a loro alcuni membri del Governo Monti che per definizione dovrebbero essere “tecnici”, come la Fornero  sembrano quasi dei “dilettanti allo sbaraglio” visto che sono riusciti a partorire una “riforma del lavoro” pasticciata e iniqua stante che si basa su una flessibilità del lavoro in entrata e in uscita, sugli esodati mal calcolati e su una diversa applicazione dell’Art. 18 ora rivisto al ribasso….

 

Comunque, stante che trattasi di Legge dello Stato, l’Ast intenderebbe applicarla a modo suo procedendo, da un lato, a sbarazzarsi di parte dell’Organico produttivo e, dall’altro lato, ad assumere altro personale amministrativo superfluo e improduttivo con la scusa di essere “costretta” ad assorbire il personale dipendente dalle Società partecipate a seguito di eventuale (ancora incerta, per fortuna) “fusione per incorporazione” delle stesse che non potranno che aggravare le già precarie condizioni economico-finanziarie della Società-madre gravata, a quanto sembra, di un centinaio di milioni di euro di debiti ben nascosti fra le pieghe di un bilancio colabrodo.

 

Secondo il Sidast, invece, l’Ast dovrebbe non assumere altro personale amministrativo per evitare che ogni autista, ad esempio, sia gestito da un amministrativo (roba che può verificarsi soltanto in un’Azienda “partecipata” o di esclusiva proprietà della Regione Siciliana, e qua dovremmo dare ragione, per una volta ad Umberto Bossi). In più, dovrebbe, l’Azienda, licenziare qualche Dirigente superfluo, i fruitori della “parentopoli Ast”, chi è risultato assunto a seguito di concorso falso o, magari, “regalare” questi Signori alla Resais, ad esempio, e farli così mantenere direttamente dall’Amministrazione Regionale stante che Questa non ha saputo vigilare sul buon andamento di una propria Società.

 

Quanto sopra quale flessibilità in uscita, ovviamente, mentre per quanto riguarda la flessibilità in entrata, l’Ast dovrebbe provvedere a trasformare in contratti a “tempo indeterminato” quei “contratti a tempo determinato” intercorrente, in atto, con una ventina di operatori d’esercizio “precari” (operazione di dubbia legittimità, questa, ma che l’Ast ha applicato in precedenza). Poi dovrebbe assumere i lavagisti delle ditte convenzionate che da anni vedono le pene dell’inferno giacchè i loro “padroni” stentano a retribuirli e  provvedere pure ad assumere un discreto numero di meccanici per rinvigorire le scheletriche officine e affrontare con una certa spavalderia la creazione della più grande officina del Sud così come previsto dal piano industriale. Per finire, con un ultimo sforzo, l’Ast dovrebbe assumere pure quella cinquantina di operatori d’esercizio che, superata la selezione e perfino le visite mediche, si vedevano già alla guida di un bus dell’Ast e che oggi, invece, si contendono il sospirato “posto” nelle aule dei Tribunali.

 

Ma come, direte, mentre l’Ast toglie lo straordinario ai dipendenti (che a seguito di ciò non potranno più campare) pensate che le idee del Sidast possano trovare accoglimento? Certo che sì, anche perché l’Ast potrebbe ben licenziare tutti i consulenti esterni attingendo per le proprie necessità alle professionalità interne (pensate che ha foraggiato perfino un giornalista “sportivo” che non si è neanche premurato di aggiornarci sul disastroso epilogo del Campionato Europeo di calcio….) e, soprattutto, non è per nulla certo che l’Azienda venga privatizzata perché siamo certi che, Lombardo a parte, la maggioranza dell’Assemblea Regionale Siciliana che si appresta a sfiduciare il Governatore, è per il salvataggio e il rilancio dell’Azienda previo rinnovo (e non “okkupazione”) degli Organi Statutari di Ast Spa e, magari, di qualche dirigente chiacchierato e posto sotto osservazione dalla Magistratura Contabile se non, addirittura, da quella Penale.

 

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