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La rinascita d’Italia attraverso l’amore

Creato il 23 marzo 2013 da Straker
La rinascita d’Italia attraverso l’amoreMassimo Rodolfi, editore, scrittore ed attivista, ha recentemente dato alle stampe un prezioso volumetto, “La rinascita d’Italia attraverso l’amore”. Il titolo non inganni: siamo lontano anni-luce dalle utopie pseudo-ambientaliste o dalle sdolcinate derive New age. Lo stesso amore va inteso come rispetto per sé stessi, per gli altri, per il pianeta e la sua Anima.
Il libro è un grido d’allarme: l’umanità e la Terra sono minacciate da forze inquietanti e distruttive. L’autore, con uno stile brioso, ripercorre alcune sue cruciali esperienze per ampliare poi la visione verso l’attualità più incandescente. L’amarcord è agrodolce, il piglio è ironico, di un’ironia amara, di chi ha compreso l’inganno e vorrebbe che tutti si scrollasero di dosso inveterati pregiudizi e reazioni pavloviane.
Siamo di fronte ad un bivio: o ci svegliamo o siamo spacciati. Siamo spacciati, perché, Rodolfi, con il suo sguardo sornione ed acutissimo, ci permette davvero di comprendere in quale ragnatela siamo invischiati. Lo scrittore non ci offre il solito opuscolo di economia, ecologia e sociologia, in cui, nel migliore dei casi, si gratta via un po’ del trucco con il quale si tenta di abbellire il volto sfigurato del sistema. Il Nostro, pur con la levità del paradosso, mette a nudo le radici di un potere mostruoso, non esitando a chiamare i veri responsabili con i loro nomi. Non è più tempo di nascondersi dietro un dito, di nicchiare e di tergiversare: il momento è decisivo, il pericolo mortale. Ne va della sopravvivenza nostra e delle generazioni future, ma anche della sorte dell’uomo, in quanto essere che non è solo carne ed ossa.
A differenza di quei guazzabugli che il mercato editoriale continua imperterrito a sfornare, il libretto di Rodolfi sùbito centra il bersaglio: la Biogeoingegneria con tutte le sue sinistre implicazioni, anche le più inattese. All’autore non interessa preservare una presunta reputazione, ma spezzare millenari tabù. Chiamiamoli come più ci aggrada, Arconti, Demoni, Voladores, Carciofi..., ma smettiamola di accanirci contro il Saracino. Non stiamo combattendo in un torneo tardo-medievale, ma contro “gente” scaltra come il diavolo.
Se abbiamo una possibilità di non soccombere, il merito sarà anche di questa testimonianza densa, profondamente umana. E’ la testimonianza di chi non rinuncia alla libertà, alla coscienza ed alla dignità, fosse anche l’ultimo a crederci.

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