Che Gerald Green disponesse di talento tecnico e fisico per stare nella Nba, non c’erano dubbi. Le perplessità erano sulla sua testa, intesa come approccio alla gara, comprensione del gioco e intesa con i compagni. Dopo le parentesi europee, i decadali in giro per la Lega e le tappe in D-League, l’ex prima scelta dei Boston Celtics non ha fallito la possibilità datagli dai New Jersey Nets.
Anche con lui in campo, la franchigia che si trasferirà a Brooklyn non ha vinto troppe gare, ma Green ha dato spettacolo, atletismo e ha fatto divertire tutti, compreso il boss Prokhorov. Gerald ha chiuso la stagione ad oltre 13 punti di media col 49% al tiro, 3 rimbalzi e un assist: ad aprile solo due volte non è andato in doppia cifra e ha realizzato il season high con 32 punti (ad uno dal massimo in carriera) nel successo 122-117 contro i Cavs. Il GM Billy King, durante la presentazione dei nuovi Brooklyn Nets, ha sottolineato come vorrebbe che Gerald facesse parte del nucleo della squadra e che gli offrirà un contratto pluriennale, anche solo al minimo salariale per un veterano, nonostante l’intenzione iniziale fosse quella di dargli più soldi.