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La rivolta del pane, di manzoniana memoria è già in atto..speriamo poi… che non venga anche la peste…

Creato il 09 febbraio 2011 da Gianpaolotorres

 La rivolta del pane, di manzoniana memoria è già in atto..speriamo poi… che non venga anche la peste…+Henry Matisse-Figuration décorative sur fond ornemental.

E’ da quando tengo il mio diario di bordo..che ho soprannominato mio cugino di Spagna…don Gonzalo.

E’ una mia fantasia.

Non ha alcun significato che vada più in là di un semplice accostamento col vero don Gonzalo II de Fernandez ,duca di Cordoba all’assedio di Casale mentre era governatore di Milano.

In realtà ne ho approfittato semplicemente del fatto che essendo più anziano di me merita il “don” di rispetto,Gonzalo è abbastanza simpatico come nome per noi italiani,il cugino è comunque di lignaggio superiore,risiede in Spagna,dove esistono ancora parecchi ciechi,e lui resta un orbo privilegiato,ed è cresciuto nella bambagia di corte,quando io facevo lo studente lavoratore nei bassifondi.

Di conseguenza ne è risultato un giovine vanitoso,ma studioso,allegro,sportivo ed.. amiguero come i veri latifondisti iberici,dove nel vicino paese amico è abitudine svenarsi in una gara tra con-consuoceri,con -concognati,con-connipoti,con-concugini,con-concomari,con-concompadri e tenere pure il discorso di apertura e chiusura ad un banchetto che varia secondo gli intrugli mandati giù nel gargarozzo con bevande perlopiù importate dalle ex-colonie.

Premetto:mio cugino è astemio e si fa 70-100 km al giorno in bici da corsa.E non è tipo nè da discorsi né da festeggiamenti.

Citando don Gonzalo, penso alla rivolta del pane di Milano in seguito alla carestia ed alle soldatesche che battevano le campagne nel corso della guerra per la successione al ducato di Mantova.

Se la campagna è in subbuglio i generi alimentari destinati alla città,saranno disponibili alla vendita in minor quantità,la soldataglia paga gli agricoltori  con buoni di carta che valgon nulla,se protestano li mena,in breve,ruba ed è un cliente in più comunque non previsto.

In definitiva il coltivatore o almeno pareggia i conti con la rimanenza nascosta in magazzino,aumentando i prezzi anche a dismisura,o deve chiudere+

Comunque vada, c’è meno merce a disposizione del pubblico,la spirale dei prezzi parte all’istante verso l’alto,chi ha i soldi mangia rifornendosi di nascosto,gli altri, meno affluenti, scendono in piazza reclamando a gran voce che hanno fame +

In definitiva don Gonzalo,è solo un appunto per me, una annotazione per studiare più da vicino che c’è aria in giro di problemi seri.

Mio cugino non mi conoscesse potrebbe risentirsi nel leggersi chiamato don Gonzalo…in realtà come al solito parlo da solo con i miei pensieri…e comunque ha passato anche lui a Milano un ben lungo periodo.. prima di stabilirsi in Spagna.

Considerazioni.

Le guerre a volte si vincono per fame altrui.Nella prima mondiale in Germania crollò il fronte interno con l’esercito sulle proprie posizioni.

Certo.

Se il 30-40-50% degli uomini in età da lavoro, invece di coltivare e produrre, sono al fronte a perdere del tempo per la esclusiva vanità dei capi…l’economia interna regge sinchè la dura,poi tutto si ferma e precipita..altro che speculatori del pane..+

Non c’è come mettere KO l’avversario sul ring in due rounds per farsi le proprie ragioni in fretta.

Gli svizzeri erano più intelligenti.Quando facevano i mercenari per arrotondare sui magri introiti di un paese montagnoso,se papà da casa… fischiava… che era ora di seminare o di raccogliere o portare le bestie al mercato,facevano i bagagli al volo..anche che stessero vincendo la guerra.. altrui…passavano di tutta fretta in fureria a riscuotere il dovuto…salutavano..con baci,abbracci,e tante belle parole di commiato,e lasciavano i padroni inguaiati a più non posso..”cacchi loro”..direbbero oggi.

Gente in piazza a cagione di fame nel vicino Egitto ed in Tunisia..mi ricordano il seguito delle disgrazie di Renzo Tramaglino…ed i soldati che scendevano dalla Valtellina portando la peste…+

Ora son sei sette mesi che scrivo, e don Gonzalo ogni tanto mi viene in mente,adesso dopo la fame..scenderanno a reclamare un pezzo di pane, democrazia e del lavoro che non c’è.

Anche questa volta è probabile un nuovo importante movimento migratorio dall’Egitto verso Paesi limitrofi o meno,con nuovi scompensi e disagi oltre che occasioni per nuove rivalità etniche.

Nessun paese al mondo è organizzato per sfamare tutte le bocche che gli chiedono aiuto senza un’adeguata preparazione.Poi nel caso parlassero lingue diverse dalle loro ci sarebbero ancor meno opportunità di integrarsi.

Avrete letto come senza alfabetizzazione non ci sia dialogo con gli immigrati stranieri.Ne ho esempi sotto gli occhi con chi capisce il 40% di quello che dico e viceversa,ogni comando viene mal eseguito.Non si scappa.

Anche i piloti cechi ebbero lo stesso problema nella battaglia d’Inghilterra con i vari comandi che li guidavano.A volte prendevano un abbaglio,capivano nord per sud o sù per giù..

Oggi sarebbe dura arrivasse la peste dal Nord-Africa con coloro che scappano.

Non abbiamo frontiere chiuse,il mare è una porta aperta, e quando non c’è più lavoro per noi non resterebbe che cedere cibo gratuitamente purchè restino a casa propria.Ma se si tratta di salvargli la pelle per ragioni diverse da quelle dell’appetito che facciamo?

Il problema mediterraneo stà anche nella corruzione.

Arrivata le merce cambia di proprietà e di solito scompare.

 Collaborazione è la parola difficile da pronunciare,non è da oggi che prevedo una grande zona di libero scambio  sud-mediterranea che partendo dalla Turchia e la Siria da una parte,segua tutta la costiera mediterranea sino ad unire Algeria e Marocco.

Ma ci vuole una forza di volontà che solo lo stato di necessità saprà forse creare, un giorno lontano.

fine+



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