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La rivoluzione di Grillo in Sicilia: piazze piene ed urne piene

Creato il 23 ottobre 2012 da Societa' Critica @societacritica

La rivoluzione di Grillo in Sicilia: piazze piene ed urne piene“Le piazze piene di Beppe Grillo? Mi ricordano la mia giovinezza quando con Almirante giravamo la Sicilia per incontrare la gente: le piazze erano piene, poi però le urne erano vuote”. Così il candidato governatore in Sicilia Nello Musumeci ( sostenuto da La Destra, dal Pdl e dal pid) ha replicato ai giornalisti che gli hanno chiesto un parere sul tour elettorale in Sicilia di Beppe Grillo che riempie le piazze a sostegno del Movimento 5 stelle. Certo Almirante non raggiungeva Messina attraversando lo stretto a nuoto, e non si presentava ai comizi a bordo di un variopinto carretto siciliano. Ne e’ passata di acqua sotto i ponti, dai comizi affollati del fondatore del Movimento Sociale Italiano. Forse qualcuno non se ne e’ accorto ma e’ cambiato tutto : le modalita’ , le idee, le prospettive per cui si lotta, la competizione politica, nulla e’ rimasto come prima. Forse anche gli stessi siciliani sono diversi rispetto a prima. Adesso hanno un’aternativa in cui credere.

I tempi stanno rapidamente mutando e nella terra del Gattopardo in cui tutto e’ sempre cambiato per non cambiare nulla il Movimento 5 Stelle rischia davvero di affermarsi e di dare una svolta alla storia dell’isola. Se esiste infatti un luogo dove e’ giusto che il movimento di Grillo si affermi e vinca le elezioni quello e’ indubbiamente la Sicilia. A livello nazionale il M5s e’ ancora immaturo e non pronto per governare. Le proposte di Grillo in economia, in politica interna ed estera per quanto riguarda l’intero paese sono il frutto di una protesta che stenta a trovare una propria solidita’ propositiva. Il comico genovese porta avanti discorsi vaghi, adatti ad aizzare gli animi ma non a mandare avanti un paese complesso come il nostro. L’irruzione sulla scena nazionale dell’opzione populista grillina non farebbe che complicare il quadro generale, accentuando l’ingovernabilita’ e la frammentazione delle forze politiche. A livello locale pero’ e soprattutto in Sicilia l’affermazione del M5s potrebbe essere un segnale davvero dirompente e costituire un forte segno di discontinuita’. In una terra in cui tutti i partiti hanno partecipato alla spartizione del potere, portanto scarsissimi risultati: prima la Dc, poi Forza Italia poi gli autonomisti di Lombardo con l’aiuto del Pd, l’entrata in scena di una forza fresca, al di fuori degli schemi consolidati, certamente non collusa con la mafia rischia concretamente di diventare il grimaldello che scardini gli stanchi e mortiferi equilibri che hanno retto l’isola fino ad adesso. Musumeci, Micciche’ e Crocetta sono tutti politici di lungo corso che rappresentano nel bene e nel male un pezzo di potere gia’ affermato e gia’ ampiamente compromesso. Giancarlo Cancelleri candidato presidente del M5s ha un curriculm da persona comune e fa politica solamente dal 2007 basterebbe questo per ritenerlo ampiamente degno di volare a Palazzo d’Orleans. Se domani ad urne chiuse, la mafia volesse trattare con il “blocco” del M5s non saprebbe con chi farlo, perche’ questo non ha un volto riconoscibile in quanto e’ composto da gente comune incensurata, senza tessere di partito, che non ha occupato nel corso degli anni tutto cio’ che poteva occupare . La formazione di Grillo infatti non ha partecipato alla spartizione partitocratica delle caselle “che contano” come e’ avvenuto in questi anni in tutte le regioni italiane. Il pdl, il pd, l’udc, e gli altri partiti “tradizionali” fanno della Sicilia un laboratorio per sperimentare le alleanze da esportare in seguito a livello nazionale. Il M5s invece sta mettendo candidamente in piedi un cantiere dove testare un nuovo modello di organizzazione diretta dell’amministrazione locale. Vi sembra poco?

Il nuovo che avanza ed inonda le piazze spaventa tanti e lascia senza parole molti altri per questo i centri stracolmi di Alcamo, Marsala, Mazara,e Trapani ed in altri paesi siciliani rappresentano un forte segno di speranza. Comunque vada Grillo ha dato un nuovo valore alla parola democrazia, che si dovrebbe basare sulla contesa di (almeno) due proposte alternative che si contendo il governo della cosa pubblica. Da una parte il Movimento 5 stelle e dall’altra tutti gli altri. Da una parte Cancelleri dall’altra Musumeci, Micciche’ e Crocetta che in definitiva sono e rappresentano la stessa cosa.


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