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Inizialmente, le richieste del movimento del 25 Gennaio, erano quelle di accellerare i tempi ed emanare una nuova Costituzione prima delle elezioni Parlamentari di questo inverno.
Poi tutto cambio’ .
Dopo i scontri del 29 Giugno (di cui parlammo qui e qui), le richieste della Piazza cambiarono.
Ma non solo gli atti ignobili della Controrivoluzione hanno contribuito al grande movimento popolare che da Venerdi’ ha invaso tutto l’Egitto.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso e’ stata versata al Suez, uno dei centri piu’ vivaci delle proteste del 25 Gennaio.
Infatti pochi giorni fa’, poliziotti ed ufficiali incriminati della morte di alcuni degli 850 martiri della Rivoluzione, funoro rilasciati per “mancanza di prove”.
Inutile descrivere la rabbia e la delusione della gente.
Tutti, per la strada, nei caffe’, negli uffici.. tutti non parlavano d’altro:
“Il nuovo governo non esiste”..”Il nuovo governo e l’ex governo sono una cosa sola”..
Insomma, insoddisfazione e malcontento generale hanno prevalso i sentimenti del popolo egiziano fino poche ore prima di Venerdi’ 8 Luglio.
Cosi’, da ogni parte dell’Egitto si e’ alzata un’unica voce “LA RIVOLUZIONE PRIMA DI TUTTO”.
Che significa?
Significa che prima di tutto, i nuovi membri del governo provvisorio devono ricordarsi perche’ sono li’, a cosa devono la loro presenza e dove devono condurre il Paese ed il Popolo.
Significa poi, che sempre lui, il nuovo governo provvisorio, deve combattere nella direzione scelta dalla gente e dalla Rivoluzione.
Quindi:
- Processi pubblici per Moubarak ed i suoi seguaci
- Giustizia per i Martiri della Rivoluzione
- Fermo per tutti coloro che sono coinvolti nelle morti dei manifestanti
Siccome tutto cio’ non sta avvenendo, purtroppo, od almeno non nella maniera in cui dovrebbe avvenire, il Popolo giudato dal movimento del 25 Gennaio ed appoggiato da molti partiti ( tra cui i Fratelli Musulmani) ha deciso di rioccupare TUTTE le Piazze della Rivoluzione ad oltranza, sia di giorno che di notte.
Alcuni esponenti dei gruppi dei movimenti e Partiti popolari, invece, (quali il gruppo 6 Aprile ed il Partito del "Kharama" - La dignita') hanno iniziato da oggi uno sciopero della fame affinche' le richieste del popolo vengano esaudite.
Sono state rimontate le tende e Piazza Tahrir, come hai tempi della Rivoluzione, e’ stata chiusa da muri umani e di legno al fine di permettere l’ingresso solo dopo le perquisizioni ed i controlli.
Come Tahrir al Cairo, anche le Piazze di Suez, Alessandria d’Egitto, Assiut, Ismalia, Qena, Sohag, Luxor, Aswan e molte altre piccole province hanno dato il loro completo appoggio alle proteste e da Venerdi’ l’afflusso per le strade non e’ diminuito ed il caldo impressionante di questi giorni non ha spaventato nessuno.
Il Primo Ministro Sharaf, in un discorso ieri sera verso le 21:30 ha parlato direttamente al Popolo.
Erano molte le voci, da Venerdi’, che chiedevano al Primo Ministro di scendere in Piazza e lasciare la sua posizione, di allearsi alla gente e non ai finti cambiamenti.
Cosi’, l’improvviso discorso di Sharaf, era stato creduto da molti come l’accettazione delle richieste e le sue dimissioni in diretta tv.
Ma non e’ stato cosi’.
Il Primo Ministro, con volto serio e voce ferma, ha parlato al Popolo egiziano affermando che ogni richiesta sara’ accontentata:
- Ogni poliziotto od ufficiale colpevole della morte dei manifestanti sara’ licenziato senza appello
- Molti tribunali si dedicheranno UNICAMENTE alle cause relative alle morti dei manifestanti
- Membri del movimento del 25 Gennaio saranno consultati periodicamente su ogni decisione presa dal Governo per verificare che sia in linea con le richieste del Popolo.
Tutto cio’ non ha accontentato giustamente le Piazze, che hanno accusato il Primo Ministro di lentezza decisionale o meglio di prendere decisioni solo dopo Manifestazioni e proteste pubbliche.
Rimane quindi invariata la richiesta popolare di dimissioni del Primo Ministro Sharaf.
Avrei voluto intensamente partecipare alla Manifestazione dello scorso Venerdi’, ma per vari motivi non ci sono riuscita.
Il Canale televiso “El Tahrir”, creato appena dopo la caduta del vecchio Regime, ha seguito in diretta ogni cosa, ed ha intervistato ogni persona che ha partecipato attivamente o passivamente al cambio di regime.
Tra questi il nuovo Ministro degli Interni, Mansour El Esawi (75 anni circa), che in un infelice intervento ha affermato che forse il Popolo sta “un po’ esagerando e che i caduti della Rivoluzione Egiziana sono pochi rispetto a quelli delle altre Rivoluzioni nel mondo..quindi pazienza e tutto sara’ sistemato”..
Personalmente sono rimasta allibita da un’affermazione del genere, sia a livello politico che umano.
Ogni perdita umana e’ incalcolabile e non dovrebbe mai essere paragonata a quella di nessun altro Paese.
Quest’uscita del Ministro El Esawi, mi ha sempre piu' convinto di una cosa: in fin fine ai politici interessa davvero poco del Popolo, e se quest’ultimo non lotta per se stesso, nessuno lo fara’ mai per lui.
Alessandria d'Egitto
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