Allo stadio Marc Antonio Bentegodi, è da poco terminato l’anticipo delle 12:30 tra Hellas Verona e Roma. La banda Garcia ha battuto 3 a 1 il Verona e, approfittando del mezzo passo falso della Vecchia Signora, le si avvicina in classifica.
Nonostante l’orario scomodo, era un incontro tutto da seguire, tra la sesta e la seconda forza del campionato. Considerando il solo mese di gennaio, il Verona di Mandorlini era reduce da una vittoria – a Udine – e due sconfitte consecutive – Napoli e Milan -. La Roma, invece, pur partendo male, si è lasciata alle spalle la sconfitta di inizio 2014 e ha messo a segno ben 7 gol in 2 partite – 4 al Genoa e 3 al Livorno – subendone 0.
Rispetto al match di una settimana fa a San Siro, il tecnico degli scaligeri cambia quattro undicesimi: fuori Moras, Agostini, Cirigliano e Cacia, dentro Marques, Cacciatore, Donati e Toni.
Solo 2 novità fra i capitolini: mancano Dodô, al suo posto Torosidis – che cambia lato di competenza -, e Pjanic, sostituito da Nainggolan.
Formazioni ufficiali:
Hellas Verona col 4-3-3: Rafael; Gonzalez, Marques, Maietta, Cacciatore; Romulo, Donati, Hallfredsson; Iturbe, Toni, Gomez.
Roma col 4-3-3: De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Torosidis; Nainggolan, De Rossi, Strootman; Ljajic, Destro, Gervinho.
Hellas Verona 1 – 3 Roma (49′ Hallfredsson – 45′ Ljajic, 60′ Gervinho, 82′ Totti (rigore))
Il primo tempo è dominato dai giallorossi, mentre i padroni di casa faticano a creare occasioni degne di nota, merito soprattutto della difesa di Garcia, molto attenta e impermeabile, anche quest’oggi. La Roma, dunque, parte forte ma il Verona si chiude bene, concede pochi spazi ed esce fuori col passare dei minuti, pur senza mai fare veramente male. Il primo pericolo per Rafael arriva da Destro, ma, superata la metà della frazione, salgono in cattedra Ljajic e Gervinho. Quest’ultimo serve un buon pallone prima a Destro, che non trova la porta, poi, dopo la classica accelerazione dalla trequarti fino all’area avversaria, a Ljajic che, impensierito più volte il portiere in precedenza, questa volta non sbaglia, battendolo con un colpo in diagonale di esterno destro. Roma in vantaggio e 5° gol in questo campionato per l’ex Fiorentina.
Nella ripresa, il Verona inizia con un altro piglio e pareggia subito i conti: grande azione sulla destra di Iturbe, che ruba palla a Castan, si accentra e scarica per Donati. Quest’ultimo tocca per Hallfredsson che lascia partire una conclusione imparabile per De Sanctis, valente per l’1 a 1. Tuttavia, i giallorossi non ci stanno e tornano ad attaccare: Maicon chiama in causa Rafael con un tiro da fuori, la difesa dell’Hellas ci mette del suo, poco dopo, sbagliando a sbrogliare una situazione complicata in area di rigore e rischiando di subire il nuovo sorpasso. Ma è questione di minuti, perché, come successo in Coppa Italia, Garcia manda in campo Pjanic per Nainggolan e, sul calcio d’angolo seguente, arriva la seconda rete degli ospiti: la palla arriva sul secondo palo a Gervinho, che la stoppa, ubriaca il primo difensore, si accentra e sorprende Rafael con una botta sul primo palo. Super gol dell’ivoriano e Roma nuovamente avanti. La squadra di Garcia, però, continua a offendere e, nel frattempo, il suo allenatore richiama Ljajic e Destro, per Florenzi e Totti. Il Verona risponde alla splendida rete subita ancora con Hallfredsson, ma questa volta De Sanctis respinge. È l’unico sussulto degli uomini di Mandorlini, che, nell’ultimo quarto d’ora, pur con l’innesto di forze fresche, Martinho e Longo, subiscono la terza rete da Totti, che trasforma il penalty concesso per dubbio fallo di Gonzalez su Torosidis. Nel recupero, l’estremo difensore giallorosso dice di “no” a Toni e ancora Totti sfiora la doppietta personale con un tiro-cross che si stampa sulla traversa. Al Bentegodi, si chiude così e la Roma espugna un campo ostico contro una buona squadra, al suo terzo KO consecutivo.
Buona prestazione dei giallorossi che centrano un importante successo che li avvicina alla Juve. L’Hellas, dal canto suo, non ha potuto fare nulla di fronte a una squadra più forte e resta al 6° posto, a quota 32. C’è il rischio che Parma e Torino, a 29, lo aggancino.
Migliore in campo, Gervinho: sgroppate, assist e un gran gol per lui.