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La Rubrica di Carrie: Si Saldi Chi Può

Creato il 23 gennaio 2015 da Modemme @meryemmodemme

Luccicano gli occhi, tremano le gambe, batte forte il cuore a rischio infarto, mille idee passano per la testa… Sapevamo che sarebbe arrivato nella nostra vita, ma non avevamo una data precisa. Ed aspettavamo, imperterrite e speranzose. No ragazze, non è il primo surfista\chitarrista\modello che attraversa la strada a farci stare cosi. E’ la grande scritta che ci sovrasta da ogni lato “MENO CINQUANTA PERCENTO” a farci perdere i sensi. E’ nostro, lì, ad aspettarci con tutto l’amore che può offrirci, tutta la comprensione che nessun uomo può darci. Ci appaga come nulla al mondo. L’incredibile sensazione di avere ogni cosa che desideriamo per le mani. E’ quasi casa, caldo e accogliente come una mamma; passionale e travolgente come un commesso di AberCrombie and Fitch mentre canta “Call me, maybe”. E noi? Cogliamo la palla al balzo? E NO! Non scherziamo, siamo tutte a casa, dietro una scrivania, imbacuccate in modalità “esamemodeon” con capelli facilmente discutibili legati a mo’ di ballerina di danza classica scaraventata in una scuola di hip-hop, pigiamone in pail raccolto amabilmente dentro i calzettoni di lana e borsetta dell’acqua calda adagiata comodamente su ciò che rimane delle nostre gambe.
Non si può resistere ad una tortura del genere, è un senso di appagamento a metà. Ma che dico a metà, nullo. Come se Eva che nel Paradiso terrestre si fosse rifiutata di cogliere il frutto del peccato. Si sarebbe tormentata a vita: “Cosa sarebbe successo se…?” E diciamolo, i SALDI sono la FELICITA’. C’è una certa attitudine naturale però, una scienza. Chi adocchia i nuovi arrivi a settembre ed aspetta imperterrita questo favoloso momento sperando, perché di vera speranza si tratta, di trovare l’oggetto desiderato scontato, lì che l’aspetta. Ma allora la domanda è una: ripongono fiducia nella crisi economica che ci sta travolgendo e pensano che nessuno lo compri o in realtà credono che “il loro frutto del desiderio” sia un enorme schifezza che nessuno mai acquisterà? E poi ci sono loro, quelle anime pie delle commesse (Sante commesse!) che travolte dalla folla trovano, quasi sempre, un motivo per sorriderti. Seriamente, si trovi un altro lavoro più impossibile di quello da commessa di Zara al primo giorno di saldi con un inaspettato 70% . Domatrici di leoni dovrebbero chiamarle. E come se si retrocedesse nella specie, altro che Darwin e la teoria sull’evoluzione. Tanto, seriamente, sappiamo tutti che ad un 70% non si può resistere, neanche se l’indumento che abbiamo in mano è la cosa che non avremmo mai pensato neanche minimamente di provare, figurarsi comprare. Ma “conviene”, ed eccola lì tra le innumerovoli cianfrusaglie nella borsa shopping fornita amabilmente dal negozio stesso, a noi povere pazze e malate di shopping. Tanto la taglia è un problema? Si sa benissimo che ad un 70% si risponde a tono con un “compro tutto, tanto le taglie si allargano e restringono come voglio”. Non c’è taglia che tenga, tessuto che ostacoli la nostra brama di potere vestiario. Nessuna scusa.
Ultima ma non meno importante la questione NUOVA COLLEZIONE che sta lì e ti tenta e compriamo eccome se compriamo.
Che poi,a noi, serve davvero una scusa per comprare?
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