Magazine Diario personale

La saudade

Da Valentina

Ah, se ripenso ad una settimana fa.

A quest’ora ero su un treno in direzione P., col mio S., che andavo al Lucca Comics. E mi aspettavano due giorni intensi di fumetti & fantasia. E di S., ovviamente.

Mi viene la saudade a ripensarci.

Ci sono certe cose che dovrebbero avere il tasto rewind, come nelle canzoni, che te le mandi indietro e le riascolti fino a quando non ti sei stancata. E altre che andrebbero proprio saltate.

Comunque.

Domenica, lì al Lucca Comics, volevo vedere tre cosplayers in particolare: il prof. Layton, di cui ho giocato tutte le avventure che non avrò il piacere di completare perché le ultime due sono solo per Nintendo 3 DS (Maledetto 3D del kaiser), Corto Maltese, il mio marinaio dall’orecchio forato e almeno uno dei personaggi di Ace Attorney, di cui ho giocato tutte le avventure che però non potrò completare etc etc (vedi sopra).

Non sapevo se ci fosse stato qualcuno che si sarebbe vestito da questi tre personaggi; credevo che un Layton l’avrei trovato dato che comunque è un gioco piuttosto recente ma Corto è un fumetto un po’ di nicchia mentre le avventure di Ace Attorney sono terminate nel 2008 e poi riprese, per l’appunto, ora, creando un titolo che vede come protagonisti sia Phoenix Wright che Hershel Layton a cui io non potrò giocare perché è solo per Nintendo 3 DS etc etc (vedi sopra).

Era passata solo un’ora da quando avevo messo piede nello stand dei giochi del Lucca Comics quando avvisto un cilindro altissimo. “E’ lui!” dico a S. tirandolo per la manica. “Ah, il dottor Clayton” risponde S., che lo ha ribattezzato una prima volta e che, visto che è una personcina coerente, da allora lo chiama sempre così. “Vagli accanto che ti faccio la foto” “Ma secondo te mi dice di sì?” “Certo, questi non aspettano altro!” Così, seguendo gli incoraggiamenti di S., riesco a fare una foto col buon Hershel. La scena era più o meno questa:

La saudade

Non vi dico poi quando ho avvistato un cappello bianco, una giacca blu e un paio di pantaloni bianchi. Il delirio. Tipo il cacciatore di Jumanji quando non solo vede Alan, ma anche i due ragazzini. “Bestie rare!” Pensa.

E la foto è d’obbligo. E la scena, più o meno, è questa qui:

La saudade

Di Ace Attorney invece nessuna traccia. In compenso mi sono seduta sul Trono di Spade, ho visto un sacco di personaggi del Death Note, compreso il Death Note stesso che S. poi ha comprato e gentilmente quanto amorevolmente nascosto nello zaino, così che quando sono tornata a casa e ho disfatto i bagagli me lo sono trovato lì, tra un maglioncino ed un pantalone, e la saudade che già allora mi attanagliava ha lasciato il posto ad una leggera euforia, e scovato, grazie anche alle indicazioni del buon Brunez, una copia di “Suore Ninja”, sulla quale ci siamo sbellicati già solo nel leggere il titolo, specialmente perché poi, in un trafiletto, veniva riportata un’altra opera dell’autore: Zombie gay in Vatican.

Chevelodicoafare?

Maledetta saudade.


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