di Virgilio Pendola
Numero 0 del notiziario periodico del gruppo speleologico UTEC-Narni. Settembre 1994
UN SALUTO
Un saluto affettuoso a tutti i nostri amici speleo (nonché agli speleologi che vorranno diventare nostri amici e ai nostri amici che vorranno diventare anch’essi speleologi).
Questo è il primo “notiziario” dell’UTEC, una sorte di giornale di bordo nel quale annotare le storie e le emozioni di questa stupenda avventura che è la Speleologia.
Ci auguriamo che per gli amici che già scendono negli “inferi” questo foglio diventi un momento di incontro e di scambio, mentre per tutti coloro che finora hanno avuto solo l’intenzione di fare speleologia sia la molla per iniziare davvero. Corrado “Bif” Contessa
Questo è il primo timido saluto del leggendario Corrado Contessa alias Capitan Bif ideatore insieme a Gianluigi Guerriero Monaldi in arte “Gigi” (tuttora vivente in carne, ossa ed idee ) del primo, ed unico, notiziario cartaceo che mai abbia avuto il nostro, ormai non più giovane, gruppo cosa invece molto comune nei grandi gruppi speleo italiani ed esteri, che spediscono regolarmente agli altri i loro bellissimi notiziari pieni di esplorazioni, rilievi, foto e quant’altro gli viene in mente.
Formidabili quegli anni
Erano anni formidabili quelli che avevano portato un piccolo gruppo di provincia come l’UTEC di Narni alla ribalta regionale, e anche nazionale, come uno dei più attivi e propositivi. Venivamo in particolare da una serie di congressi nazionali, tra cui il primo fondamentale a Narni, a casa nostra, nel 1981, che sancirono la nascita della speleologia urbana grazie al nostro sostanzioso apporto (in particolare vorrei ricordare oltre al prof. Castellani per la SSI il notevole contributo di Roberto Nini alias “Tob”, fondatore del gruppo speleologico UTEC e di Subterranea, a lungo presidente della commissione SSI sulle cavità artificiali).
La vera fortuna di allora fu quella di essere riusciti a coinvolgere molte persone, ex allievi inseriti nel tessuto sociale, con grandi potenzialità, non solo tecniche ma anche di idee, un corso nel 1993, ed anche quelli precedenti (e quelli dopo), con 17 allievi usciti da un corso selettivo di quasi due mesi in grotte tra le più difficili nel nostro circondario come il Cucco, Tassare e Cittàreale.
Uscirono allora gli elementi di cui sopra ed anche gente come il deus ex-machina, vulcanico, ideatore della rivisitazione attuale della scintilena sul web: Andrea Scatolini alias “Masini” (Corso del 1990).
Ebbene nella frenetica attività di allora, che tra l’altro aveva visto anche la nascita di “Narni sotterranea”, oggi Subterranea, con l’incremento esponenziale delle visite sistematiche ai sotterranei (scoperti dal gruppo a cavallo degli anni ’70 -’80) uscì l’idea quasi casuale di fare un piccolo notiziario.
L’idea
Nelle affollate, “enoliche” riunione serali alla nostra vecchia torre di S. Domenico si parlava di termini dialettali con cui si indicano cose reali e toponomi di grotta, ad esempio la famosa Formina, l’acquedotto romano riscoperto, ed ora visitabile, nel suo splendore tecnologico, storico ed archeologico sempre dall’UTEC, oppure il papparagno ossia la dolicopoda. Ed ecco che parlando di illuminazione in grotta, per cui di lampade a carburo, che gli speleologi hanno preso in prestito dai vecchi minatori, usciva fuori il termine dialettale umbro scintilena ossia una luce, di notizie, nel buio delle tenebre ed anche del mondo speleo visto da un piccolo gruppo di provincia.
Quel termine dialettale è piaciuto subito per la storia millenaria che evocava. In molte parti dell’Umbria ed anche di fronte a Narni nella montagna di S. Croce ci sono diverse vecchie miniere, un’altra attività di riscoperta dal nostro gruppo, rese note da una interessante ricerca di Andrea Scatolini.
L’armonia che si era instaurata in quei bellissimi corsi, l’entusiasmo di scoprire quello che c’è sotto i nostri piedi, la voglia di farsi conoscere era ormai diventata una necessità di comunicazione.
Il problema più grosso degli altri è quello di cercare di capire quella strana mania che ci porta ad andare sottoterra quando c’è tanto da fare sopra.
Sempre dal “numero zero” si può capire quale era questo spirito:
SPECUS DOCET
“…La grotta insegna”. Ciascuno di noi ha qualche cosa da imparare, da se stesso e da gli altri.
La grotta, come molti, è solo il mezzo di questo insegnamento, il maestro.
La cosa più evidente e forse la prima che apprendiamo è lo stare insieme, lo spirito di gruppo, che hai bisogno dei tuoi compagni per muoverti in questo ambiente ostile a noi abitanti di superficie (ma poi tanto meno ostile al mondo di tutti i giorni?), non meno i tuoi compagni hanno bisogno di te. Vi è poi un insegnamento che ognuno di noi porta dentro di se, qualcosa che ti segna in modo indelebile, il silenzio, il buio, la fatica, il pericolo, attimi vissuti intensamente scanditi dal battito del cuore che, alla fine di una risalita, si placa alla vista di una mano tesa che, infrangendo l’oscurità, ti offre non aiuto ma amicizia.
Nel numero 2 del novembre del 1994, tanto per ribadire il concetto di farci conoscere di più, Masini (soprannome di Andrea Scatolini), già abbastanza fulminato sulla via della “Scintilena”, scrisse un volantino, allegato al numero, dal titolo “ L’UTEC e Narni – Storia di un connubio felice” rivolto ai cittadini, al comune ed al sindaco, ai partiti politici, a tutte le associazioni…in poche parole…. a tutti. Era un invito caloroso, cordiale, sentito, fatto con il cuore e con tanto entusiasmo. Esordiva dicendo che da soli quattro anni era nel gruppo ma quello che era stato fatto con iniziative di tutti i tipi era assolutamente straordinario. Ed è pura verità!! Nel corso degli anni si è organizzata una squadra antincendio (che ha avuto un encomio ufficiale dal Corpo forestale per l’attività svolta), c’è stato il tentativo di dare lavoro con la GEOTEC, (cooperativa sorta nel gruppo per lavori speciali su pareti rocciose), si è dato impulso alla speleologia urbana che ha ormai assunto proporzioni pari alla speleologia naturale, da una costola del gruppo speleo è nata Narni Sotterranea famosa in tutta Italia e fuori, si sono realizzate mostre convegni e tante altre cose.
Meritavamo rispetto e considerazione e … aiuto, anche con la sola collaborazione per fare tanto di più. Non so quanti lessero il volantino però fu un biglietto da visita di tutto rispetto.
E così portammo avanti il nostro notiziario con le canzoni di Libero, le poesie, le storie inventate da menti ormai ammuffite da troppa grotta, il tutto su temi a noi cari come pipistrelli, sotterranei. Pezzi come ad esempio: “io speriamo che me la scavo”, “ a me non me l’ha data”, “volevo nascere pipistrello”, “homo speleus”, “la prima volta non si scorda mai”, “la vendetta di montezuma”, relazioni di uscite speleo-alpinistiche e quant’altro ci sembrasse interessante stampandolo in maniera sotterranea e anche banditesca nelle copisterie oppure in altre fotocopiatrici gentilmente concesse a volte ad insaputa dei proprietari!!.
L’epilogo ovvero la trasformazione
Purtroppo come tutte le belle cose a causa del ritiro, nel senso speleologico, dalle scene prima di Capitan Biff Contessa, poi di Frizt-Mayer e Masini la cosa ha perso il senso della sua nascita non avendo, i rimasti, la stessa vena poetica e satirica degli ideatori iniziali.
Ormai la “scintilena” è qualcos’altro: un insieme di speleologi che scrivono da tutte le parti di Italia, è un qualcosa che possono leggere tutti sul web e tutti possono collaborare alla sua stesura, portando alla ribalta nazionale le diverse attività ed iniziative, qualcosa di veramente grande ed impensabile allora che si è sviluppata grazie ad una sola mente “rientrata miracolosamente” proprio per realizzare il miracolo che si chiama scintilena on-line dalle ceneri del vecchio notiziario cartaceo.
Ora il mio pensiero va a quei ragazzi e alle loro diaboliche menti, allo spirito di gruppo che li animava senza mettersi , in maniera fredda e solitaria, davanti ad un pc ma con il calore e l’entusiasmo di chi aveva condiviso, e vissuto in carne ed ossa momenti indimenticabili, prima nella nostra vecchia torre e poi nelle grotte e sotterranei intorno e sotto di noi nella nostra splendida ed antica città.
Note e ricordi di Virgilio Pendola
speleologo e grottarolo nel gruppo speleologico UTEC Narni dal 1977