Lasciato il caos della capitale immersa nei festeggiamenti del Military tattoo, prosegue il viaggio di Lucia verso… un nuovo affollamento! Nel Perthshire, infatti, si trova uno dei luoghi più frequentati dai turisti: è il Queen’s View, da cui si gode una veduta sensazionale del Loch Tummel. E per chi dopo aver rinfrancato la vista vuole rinfrancare anche lo spirito,basta fare una sosta in una distilleria. Nel Perthshire, la raccolta “Scotland, my love” vi propone quella di Blair Athol, a Pitlochry.
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Stamani abbiamo deciso di tornare a immergere i nostri sensi tra le verdi vallate scozzesi e di lasciarci catturare dai loro panorami silenziosi, ricchi di mistero; panorami che trasmettono un potente senso di calma rigenerando la psiche. Aiutano le persone a ritrovare il dialogo con se stessi e a dare nuova carica energetica.
Ci siamo diretti a Nord, nel Perthshire, esattamente a Loch Tummel. Ero già stata in quel posto alcune volte, da molto tempo prima che vi costruissero lo shop. Loch Tummel visto dall’altura, dalla Queen’s view, offre uno spettacolo grandioso. Un magnifico film in 3D, senza bisogno di telecomando; un’esperienza sensoriale completa, col vento che ci porta i racconti delle acque del lago e con gli odori di umido che ci fanno sentire completamente parte di quei boschi e di quelle colline. Il punto panoramico sul Loch Tummel, poco dopo Pitlochry, si chiama Queen’s view. Queen è la regina Vittoria, la quale, quando veniva in Scozia, voleva sempre andare in quel punto ad ammirare Loch Tummel. Ci stava delle ore, a parere di guide.
Quella mattina il tempo era nuvoloso e le acque del loch rilucevano di bianco argentato. Le colline intorno, ricoperte di una verde e rigogliosissima vegetazione, dipingevano un’opera realistica di forte impatto emotivo e sensoriale. L’unica incrinatura alla meraviglia di quella vista era causata dal continuo afflusso di turisti che arrivavano coi pullman da ogni dove. C’era molto affollamento lassù, quindi la pace o l’incanto della visione venivano spesso turbati dai turisti che lì si avvicendavano. Turisti giapponesi intenti a scattare foto anche all’aria, che parlavano sempre con quel tono che sembra arrabbiato; turisti italiani che si lamentavano in continuazione del tempo e del freddo, con figli scontenti appresso, che, a loro volta, si lagnavano d’annoiarsi.L’affollamento della Queens’ view ci ha costretti a una veloce ritirata. Siamo tornati nel parco dello shop, per consumare il nostro pranzo presso i tavoli da pic nic posizionati davanti al bosco. L’erba sotto i nostri piedi era un tappeto morbido e vellutato. Sembrava di camminare in ciabatte su dei cuscini. Mio nipote, incuriosito dagli uccellini che erano interessati al nostro pasto, cercava di seguirli col suo passo ancora incerto (camminava da solamente un mese), ma loro scappavano proprio quando li aveva quasi raggiunti.
Faceva freschino ed era umido e ammetto non sia stato piacevole mangiare su quelle panchine esposte al freddo e all’umido. Ha poi cominciato a piovere, per cui ce ne siamo venuti via e ci siamo riparati dentro lo shop, tra mille tipi di colorati souvenirs che parlavano di Scozia, delle sue leggende e dei suoi elementi distintivi.Dallo shop sul Loch Tummel, ci siamo diretti a Pitlochry perchè da lì passava la strada del ritorno verso Stirling. Abbiamo parcheggiato per scendere e fare un giro, ma nessuno di noi l’ha fatto nella realtà, per cui siamo ripartiti. Il motivo? Piovigginava, era molto umido e non ci andava di bagnarci per non vedere nulla d’interessante. Pitlochry è un gradevole paesino, ma molto a misura di turista. Ci sono molti ristoranti e alberghi. Se non avesse piovuto avremmo fatto una passeggiata fino al suo mulino, ma con quel tempo non era proprio il caso. Abbiamo quindi deciso di proseguire, ma solo per qualche centinaio di metri perchè ci siamo fermati alla distilleria del Blair Athol, proprio a Pitlochry. Era desiderio di mia sorella visitare una distilleria, vedere con i suoi occhi il processo di realizzazione di quell’affascinante bevanda ambrata, al secolo whisky e non whiskey (che è irlandese!!!). WHISKY!
La visita è stata interessante, come lo è stato il dram offertoci al termine del tour, il cui aroma è ricordato dalla bottiglia di Blair Athol, in mostra tra le annate dei miei single malts, nel mio appartamento. Sì, mi piace il whisky. Tra noi c’è un rapporto di stima e di rispetto. Lui mi stima perchè sa che lo tratto con rispetto, assaporandolo, osservandolo, annusandolo e apprezzandolo. Non lo bevo per bere, come si farebbe con un bicchier d’acqua, tanto per dissetarsi. Io lo rispetto perchè è un prodotto della mia Scozia: le sue acque, il suo orzo, la sua torba sono racchiusi in quelle bottiglie dalle invitanti etichette. Lo reputo un nobile tra le bevande: distinto, a tratti altezzoso, ma sempre estremamente generoso. Regala piacere, emozione, dolci pensieri di distese di torba ricoperte da brughiere d’erica. Regala l’emozione di baie incantate, d’isole lontane battute dal salmastro dell’oceano, di distillerie che hanno il sapore di tempi passati. Regala relax e piacevoli chiacchierate tra amici. Realizzato che era tardi, ci siamo messi in auto per ritornare a Bannockburn e gustarci l’ultima cena al pub davanti al BB.Continua…
Photo Credits: Lucia Tysserand
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