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La Scozia di Lucia – parte III

Creato il 14 novembre 2012 da Auroradomeniconi

La Scozia di Lucia – parte IIIAbbiamo lasciato Lucia al castello di Eilean Donan, al suo arrivo nelle Highlands. Siete pronti a scoprire a quali attività si è dedicata una volta giunta a Stornoway, sull’Isola di Lewis? Allora non perdetevi il suo nuovo contributo per la raccolta “Scotland, my love”!

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Abbiamo trascorso queste sere da Mc Neil’s, il mio pub preferito a Stornoway. C’erano  i Trail West che suonavano dal vivo. Adoro questa band che proviene dall’isola di Tiree. Suona una musica molto coinvolgente con vari strumenti musicali, tra i quali spicca lo strumento scozzese per eccellenza: la cornamusa. Quando Andrew, il batterista e gli altri componenti della band suonano, liberano note trascinanti in un mondo di ritmo, di armonia e di allegria. E’ una musica che rapisce e che afferra direttamente il cuore e si espande in ogni cellula del corpo. Io non potevo fare a meno di starmene davanti a loro, a osservare ogni minimo movimento delle loro dita, dei loro piedi, i loro sguardi, i loro strumenti, fino a svenire quando suonavano le bagpipes: la sacca che si gonfiava e i bordoni che partivano e la magia che iniziava. Ne usciva musica scozzese, vera, genuina, di memoria gaelica e fortemente permeata dalla tradizione da essa tramandata.

La Scozia di Lucia – parte III

Photo Credit: Lucia Tysserand

Le luci del pub erano soffuse, in sottofondo si sentiva un mesto chiacchierio; l’odore di birra versato sul bancone, sul pavimento, si espandeva nell’aria un po’ pesante e si mescolava a quello più fresco della mia half pint, che sorseggiavo avidamente, a dispetto degli antibiotici che stavo prendendo a causa di una strana, noiosa e insolita febbriciattola che non mi abbandonava più!

La gente intorno a me era pacata; sembrava serena e rilassata a scambiarsi opinioni in compagnia. Abbiamo conosciuto dei ragazzi scozzesi con cui abbiamo scambiato piacevolissime chiacchiere sulla Scozia e anche qualche ballo! Cosa stranissima! Loro già ci conoscevano! Ci avevano notati due anni fa nello stesso pub. Sempre nello stesso pub, in quelle sere, ho incontrato Hazel, una mia amica che vive vicino Edinburgh, che incontro lì ogni anno e con cui, in inverno, mi scrivo qualche, ormai obsoleta, lettera, di quelle scritte a mano, su una carta da lettere, spedite nella buca della posta e recapitate dal postino, magari in bicicletta! Non sapevo che sarebbe stata lì e quando l’ho vista sono rimasta molto contenta! Abbracci e abbracci e non solo con lei, ma anche con dei locali che ci conoscevano e ci riconoscevano, che ci davano il benvenuto nella loro isola. La mia gioia era alle stelle poiché quegli abbracci suggellavano la mia presenza in quella terra beata e benedetta. E’ proprio una sensazione di pienezza che mi faceva sentire compartecipe della mia vita preferita: quella scozzese! Mi sentivo proprio una di loro… mi ci facevano sentire loro stessi!

Con noi c’erano anche i bambini, a cui è stato permesso entrare in quel pub grazie alla mia conoscenza con la manager la quale ha fatto un’eccezione per loro, visto il festival. Fino al compimento dei 18 anni non si può assolutamente entrare nei pub. Sono stata davvero contenta che i miei alunni abbiano assaporato la vita del pub, in quanto la considero un tratto fortemente emblematico della cultura britannica. I bambini hanno così imparato dai loro stessi occhi elementi di vita scozzese che sui libri non avrebbero mai potuto apprendere. Soprattutto hanno avuto la fortuna di sentire i Trai West dal vivo!

Continua…

Leggi La Scozia di Lucia – parte I e La Scozia di Lucia – parte II


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