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La scuola ai tempi di Facebook

Da Simonetta Frongia
Come sempre la rete fa discutere, ma nel nostro paese se ne discute sempre in modo particolare......


La notizia é questa: gli studenti ed i professori della scuola media di Albisola superiore (Liguria) non potranno più diventare amici sul principale social network del mondo. Vietato quindi scambiarsi foto, filmati e commenti, pena - dicono gli esperti - la perdita di autorevolezza degli insegnanti.
Una circolare emanata dalla direzione della scuola del ponente ligure proibisce infatti i rapporti online tra studenti e professori, in Italia si tratta del primo caso, mentre già quest'estate ha fatto discutere il provvedimento di un istituto del Missouri, (http://mashable.com/2011/07/30/student-teacher-facebook/)negli Stati Uniti che in sostanza ha anticipato la decisione della scuola di Albisola.
Negli Usa - dove l'utilizzo del social network blu è incoraggiato nel campo dell'apprendimento - il Senato dello Stato del Missouri ha deciso nel mese di luglio 2011 di regolare la disciplina dei rapporti online (non solo Fb quindi, ma tutti i social network) tra studenti e professori per riuscire a "smascherare" relazioni inappropriate, in poche parole é un provvedimento che si pone come obiettivo quello di prevenire situazioni di abusi sessuali sui bambini da parte degli insegnanti. 

In Italia questo problema non è stato neppure sollevato!
Si parla in effetti di perdita di autorevolezza da parte degli insegnanti. A portarci fuori strada credo sia il termine amici, con il quale il social di  Zuckerberg definisce i contatti. In realtà chi frequenta Facebook sa che tale termine è un’iperbole, sarebbe meglio usare il termine "contatto" appunto. Certo che se un insegnante usasse la rete per far abbassare la guardia ai suoi studenti il rapporto sarebbe improprio. Vorrei ricordare che il transfert ed in contro transfert esistono anche nella relazione educativa e, quindi sarebbe anche troppo semplice trasferire verso gli insegnanti sentimenti di forte affettività (compresa quella erotica che non significa sessuale), analogo è il discorso inverso e quindi la relazione di "autorevolezza" propria del contesto scolastico andrebbe a cadere. Inoltre spesso si scrivono cose che potrebbero essere fraintese e il confine tra persona e ruolo sociale potrebbe perdersi, sfumarsi creando nel ragazzo e/o nell'insegnante delle idee che potrebbero in qualche modo disturbare la relazione educativa. E' comunque innegabile che Facebook può essere un ottimo strumento per integrare i mille linguaggi che bisogna saper parlare con gli studenti. Infatti ci sono insegnanti che dialogano con i loro studenti su temi riguardanti la scuola e le sue problematiche. Il punto è proprio questo: se si parla solo di scuola e in quali termini. Ad esempio non sarebbe etico e sano per lo studente se l'insegnante parlasse in modo non consono dell'istituzione per cui lavora, dei colleghi o del preside, poiché creerebbe una sorta di disaffezione per quel luogo e probabilmente un calo di motivazione. Nello stesso tempo ci sono stati casi in cui gli studenti su Fb insultavano i loro insegnanti o caricavano video ripresi senza autorizzazione durante le lezioni, ad esempio e,poi messi in rete senza rispetto per il docente. Insomma nessuno vieta, neppure negli Stati uniti, che un insegnante possa comunicare con i propri allievi l'importante è che lo si faccia in modo pubblico, in modo onesto, rispettando i ruoli e le persone, senza creare fraintendimenti ma in modo empatico, cercando di tenere un certo tipo di condotta che non oltrepassi i limiti, per evitare equivoci............

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