Tramite i mezzi stampa il neo Ministro Giannini ha ribadito la necessità di maggiori diritti e investimenti per le scuole paritarie. Certamente queste affermazioni scandalose confermano la natura del nuovo governo guidato da Matteo Renzi e la linea del nuovo Ministro dell’Istruzione, che ha smentito nel giro di pochi giorni tutte le ipotesi di pensare alla scuola pubblica come una priorità. Già negli anni precedenti la scuola pubblica è stata
devastata da tagli senza nessuna considerazione, riducendo l’offerta formativa, i fondi delle singole scuole, i provvedimenti per l’edilizia scolastica – che si trova in una condizione di precarietà senza precedenti – nonché il personale. Investire nelle scuole private è un’assurdità e, soprattutto, un insulto per milioni di studenti che frequentano quelle pubbliche e si trovano anche a dover versare dei “contributi volontari”. Credo sia indispensabile chiudere con questa pagina di tagli, finalizzati ad annientare completamente la scuola pubblica, altresì è necessario ripartire proprio da questa con un piano di investimenti pubblici, finanziabile tramite la riduzione degli investimenti alle scuole private – che godono delle rette versate dagli studenti che le frequentano – avviando un percorso virtuoso che possa portare la scuola statale italiana ad essere un luogo di formazione reale e di qualità, democratico ed inclusivo. La scuola, l’istruzione in generale e la cultura non devono essere lussi per pochi.
di Giovanni Di Bartolo