Da oggi, 17 gennaio, la Sicilia si ferma per quattro giorni e nessun TG ne parla. Tutti a guardare il Titanic che affonda e nessuno da importanza alla rivolta che sta avvenendo nel sud Italia.
Troppo scomodo fare notizia? Paura che la rivolta si estenda in tutta Italia? Probabilmente è questo il motivo per cui nessuno ne parla.
A Gela un corteo mosso dal Movimento dei Forconi, composto da contadini, camionisti, artigiani, commercianti e operai ha attraversato le principali vie della città. Molti negozianti e diverse aziende, in segno di adesione hanno abbassato le saracinesche dei loro esercizi commerciali . Il popolo siciliano chiede “defiscalizzazione dei carburanti e dell’energia elettrica, potremmo parlare di blocco delle procedure esecutive della Serit-Equitalia, potremmo parlare di Piano di Sviluppo Rurale siciliano, potremmo parlare dell’intervento della Giustizia affinché si penalizzi e si lotti contro il taroccaggio dei prodotti..”
Così come Gela, molte altre città siciliane si sono fermate in segno di protesta contro la classe politica in generale, e anche con lo scopo di ricordare ai siciliani la propria indipendenza e il valore di uno Statuto che poco o nulla viene usato per tutelare l’isola.