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La solitudine degli ufologi primi

Creato il 28 aprile 2012 da Tnepd
La solitudine degli ufologi primiAntonio Chiumiento sta a Simon Wiesenthal come il Centro Ufologico Nazionale sta al Congresso Ebraico Mondiale. Sia Wiesenthal che il Congresso Ebraico Mondiale andavano a caccia di nazisti, esattamente come Chiumiento e il C.U.N. vanno a caccia di dischi volanti. Come il Congresso Ebraico Mondiale e Simon Wiesenthal non collaboravano tra loro e non si comunicavano informazioni, così anche il C.U.N. e Chiumiento non collaborano tra loro e si guardano in cagnesco. E infine, sia il Congresso Ebraico Mondiale provava invidia per la fama di Wiesenthal, così il C.U.N. prova invidia per la fama di Chiumiento.Sembra quindi di scorgere dei meccanismi abbastanza scontati nella psiche e nel comportamento umani e io ora vi devo confessare che è questo il motivo per il quale la mia razza mi ha mandato tra voi: perché siete una specie tragicamente prevedibile, litigiosa e immatura, che non impara nulla dagli errori della propria storia ed è sempre sul punto di scatenare inutili tempeste dentro piccoli bicchieri d’acqua.La Federazione Galattica è molto preoccupata.Ovviamente sto scherzando. Tuttavia, aver partecipato alla conferenza tenuta a Codroipo dal professor Chiumiento, venerdì 27 aprile, mi è stato di grande aiuto. Non tanto per le informazioni sul caso di Mortegliano che erano già quasi tutte in mio possesso, 

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ma per aver conosciuto l’altra campana, cioè due dei famigerati detrattori del professore, Michele Menegoz e il suo testimone.A parte il fatto che definire qualcuno testimone di qualcun altro mi fa ridere, perché tutti abbiamo diritto di conoscere la verità e nessuno può accaparrarsi la testimonianza di chicchessia, il vero problema è che lo Stato, in questa e in mille altre faccende, latita. E’ lo Stato, attraverso le sue istituzioni laiche, che dovrebbe occuparsi di indagare su cosa stia avvenendo, cioè scoprire da quali esseri veniamo visitati. Ma lo Stato non lo fa e preferisce delegare ai militari il compito di occuparsi di avvistamenti e incontri con entità aliene.Se lo Stato ignora il problema e i militari dicono non esservi alcun problema, come mai la sala da trecento posti dell’albergo “Ai gelsi” era stracolma? Può essere per il carisma dell’oratore, ma può essere anche perché abbiamo capito che non siamo soli nell’universo e vogliamo fare amicizia con le altre razze, visto che non siamo capaci di farlo con gli altri animali.Un pienone così non lo vedevo dal 1986, da quando l’incidente di Chernobyl ci aveva messo una paura bestia verso il nucleare e come pecore impaurite ci stringevamo attorno ai nostri pastori, affollando le assemblee tenute in municipio, senza accorgerci che i nostri pastori erano e sono tuttora anche i nostri carnefici.

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Anzitutto va detto che al professor Antonio Chiumiento va tributato il massimo degli onori, giacché i suoi meriti se li è guadagnati sul campo. Nessuno, negli ultimi trentacinque anni, ha fatto quello che ha fatto lui. Nessuno ha percorso migliaia di Km, ascoltato centinaia di testimoni, redatto migliaia di questionari e racimolato un’enorme mole di dati. A dispetto dei detrattori, è fra i primi ufologi italiani, e anche se in questa immane opera di raccolta dati è stato aiutato da un gruppetto di collaboratori, soffre di quella solitudine metafisica che colpisce sia i geni che le persone normali, al punto che su Facebook si è abbassato a chiedere qualche parola di conforto ai suoi amici virtuali, a causa di una recente disavventura scolastica.Non è di questo che voglio parlare e quindi non entrerò nei dettagli, ma l’ufologia è la sua leggenda personale, il suo scopo nella vita e nessuno glielo può contestare.Ma allora perché tanto accanimento nei suoi confronti?Lui non se ne capacita, per sua stessa ammissione, ma io ho alcune ipotesi da avanzare. Sono ipotesi che s’intrecciano con altri 

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interrogativi: perché quella fatidica sera i telefonini non funzionavano in presenza dell’alieno? Perché solo la macchina di Leonard d’Andrea, il testimone chiave che vedete qui a destra, funzionava mentre quelle degli altri testimoni no?Poiché la realtà non è solo quella che riusciamo a vedere, bisogna puntare i fari della nostra attenzione su chi vorrebbe rimanere defilato, su chi agisce nell’ombra depistando le indagini con precisi metodi collaudati. Da Piazza della Loggia in qua abbiamo capito che settori deviati dello Stato depistano per coprire i veri responsabili delle stragi e con l’ufologia succede la stessa cosa. Non ci sono responsabili di stragi da proteggere, non per il momento, ma le operazioni di copertura, cover up in inglese, vengono fatte dai militari da almeno sessant’anni, dal caso Roswell se non prima.Il lupo militare perde il pelo ma non il vizio. A volte sembra che Chiumiento non riesca a capirlo, di cadere facile preda dei depistatori, o se lo capisce non vuole dirlo con chiarezza, quasi come se anche lui avesse paura delle conseguenze, più o meno come i testimoni che preferiscono rimanere nell’ombra, senza esporsi, avendo le stesse paure.Io su questo punto sono radicale e, non essendo ufologo, posso permettermi di infrangere le regole cavalleresche dell’ufologia. Io, ad un eventuale titubante testimone, farei questo discorso: “Vuoi testimoniare? Allora devi dire pubblicamente nome, cognome e indirizzo. Sennò stai zitto!”.Bisogna avere il coraggio delle proprie idee, altrimenti si resta o si diventa persone senza spina dorsale. Credo che Chiumiento non si sia mai reso conto che incentivando la testimonianza anonima, si viziano le persone, si mette in risalto il loro lato peggiore e le si abitua male. Quel che è peggio, è che si fanno infuriare non solo gli altri ufologi, quelli rimasti tagliati fuori dalle indagini, ma anche le persone curiose che pur non essendo specialiste hanno tutto il diritto di essere informate. Poiché non lo fa lo Stato omertoso, almeno i privati cittadini che se ne sono fatti carico diano ampia diffusione alle notizie e alle testimonianze. E’ nella nobile reticenza del professor Chiumiento, il germe di tutti i malintesi, giacché l’inferno è lastricato di buone intenzioni. Se ci può essere una persona particolarmente timida e timorosa, che assolutamente non vuole far sapere il nome, si può fare un’eccezione, ma non deve diventare la norma. Non deve essere assunto a regola.Altrimenti succedono i casini che sono in effetti successi. Il professore non dovrebbe pensare di essere circondato da persone malvagie e invidiose e che il mondo ce l’abbia con lui, ma dovrebbe capire che è nell’omertà concessa troppo generosamente ai testimoni che è insito il virus della maldicenza e del sospetto. Che alla fine può diventare un tumore maligno.La notizia più succulenta, uscita dalla conferenza, è venuta dal padre di Leonard, che ha rivelato particolari inediti. Sembra che suo figlio fosse atteso dall’alieno, il quale prima del suo arrivo era nervoso, ma quando il ragazzo è sopraggiunto non solo si è calmato, ma si sono guardati negli occhi e probabilmente si sono detti qualcosa. Poi, con il lungo braccio destro, l’alieno ha toccato il ragazzo sul petto e, con gesti molto lenti, con la mano sinistra l’ha accarezzato sulla guancia destra, permettendogli di sentire la ruvidezza della sua estremità, dotata di quattro dita. C’è però ancora qualcosa che non è stato detto. Leonard, che non era presente alla conferenza, si riserva di rivelarlo più avanti, benché anche questo non vada nella direzione di appianare i contrasti tra le due opposte fazioni e potrebbe gettare benzina sul fuoco delle polemiche. Tuttavia, poiché si è capito che Leonard è una persona speciale, probabilmente un medium o qualcosa del genere, va rispettato il suo desiderio di comunicare ulteriori e possibilmente definitive informazioni a tempo debito.Pretendere di sapere tutto e subito è da persone immature.Anch’io fremevo d’impazienza nelle settimane scorse, quando Chiumiento elargiva informazioni in modo centellinato, ma ora so che non bisogna avere fretta in questo genere di cose. Per me è stato istruttivo ascoltare gli intervenuti, anche quando c’è stato il colpo di scena e Michele Menegoz ha fatto intervenire il suo testimone, benché la cosa non fosse prevista. Il testimone, dalle 

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iniziali D.S., dice di essersi trovato nello stesso posto e nelle stesse ore con la macchina senza benzina, per ben due ore, e di non aver visto niente di strano, né macchine ferme, né Leonard, né tanto meno alieni alti quattro metri. Menegoz e il suo testimone (continuo a chiamarlo suo anche se mi sembra inappropriato) si lamentano del fatto che da due mesi chiedono a Chiumiento un confronto tra i due testimoni: Leonard D’andrea e D.S.Benché tutti i presenti trovino che questa sarebbe la cosa più sensata da fare, per il momento non è in programma nessun confronto, ma ciò non significa che in un prossimo futuro non ci possa essere, specie se, come ho loro suggerito, viene richiesto con modi gentili e non con prepotenza.C’è stato un momento di tensione, durante il coup de théatre, in cui sembrava che il papà di Leonard, militare in pensione, e il signor D.S. stessero per venire alle mani. Per fortuna non è successo, perché altrimenti avremmo dato soddisfazione ai depistatori che tramano nell’ombra, ma Michele e il signor D.S. dicono che in caso di confronto pubblico i toni sarebbero civili, com’è giusto che siano. Almeno questo è nelle loro intenzioni.Poiché, finita la conferenza, sono andato a sedermi fuori con Menegoz e il suo testimone, ho potuto guardare begli occhi l’uomo e accorgermi che diceva la verità. E allora, come conciliare la sua testimonianza con quella di Leonard e degli altri 14 testimoni rimasti anonimi?Io un’ideuzza ce l’avrei, e mi è venuta lì sul momento, ma mi rendo conto che bisogna andare per tentativi ed errori, cioè dare luogo a quella che Allen Hynek chiamava “escalation delle ipotesi”. Anche se potrà far sobbalzare sulla sedia gli ufologi ortodossi, io la dico lo stesso, ché tanto non ho paura di espormi al ridicolo.Premettendo che i fisici moderni, dopo Einstein, sono arrivati a formulare l’ipotesi che a questo mondo vi siano almeno undici dimensioni, le prime tre quelle classiche e la quarta quella del padre della Relatività e considerato che, come non bastasse, pare vi siano anche almeno un centinaio di universi paralleli, quella fatidica notte sulla rotonda di Mortegliano è successo un bel pasticcio dimensionale parallelo.

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Quando è arrivato l’alieno si è creata una bolla, all’interno della quale sono finite una quindicina di persone, che percepivano un’atmosfera ovattata e surreale. Ma non erano le persone giuste. L’alieno stava aspettando proprio Leonard, per ragioni di cui avanzerò altre ipotesi più avanti. In quei 45 minuti in cui l’alieno è stato lì, si sono fermate sette macchine, compresa quella di Leonard, perché quello era l’universo parallelo della creatura. E’ stata lei a creare tutto quello scompiglio, perché voleva raggiungere il suo pupillo. Ma nello stesso momento e nello stesso posto c’erano anche altri universi paralleli. Uno era quello del signor D.S. con la macchina a secco, che è rimasto due ore ad aspettare che un amico gli portasse una tanica di benzina. E’ ovvio che lui non ha visto nulla e quando lo afferma dice semplicemente la verità.Ma non basta, abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno e diciamo che c’era anche un ulteriore universo parallelo in cui altri automobilisti sono passati di là e hanno tirato dritto per la loro strada, senza vedere né Leonard, né le sette macchine bloccate, né D.S. che batteva i denti dal freddo. E anche loro erano in un altro universo parallelo. O, se hanno visto D.S. e hanno tirato dritto senza prestare soccorso, si sono comportati da perfetti menefreghisti. In tal caso, gli universi paralleli all’opera erano solo due, affiancati nello stesso spazio e nello stesso tempo.Quando poi l’intruso se n’è andato, i lampioni hanno smesso di lampeggiare, i cellulari hanno ripreso a funzionare, le macchine si sono rimesse in moto e tutti sono rientrati nell’unico universo in cui ci troviamo, per finire ad arrabbiarci e a scambiarci accuse reciproche di frode e falsità un venerdì sera a Codroipo, dopo due mesi e mezzo da quel fatidico 11 febbraio.Sul perché l’alieno aspettasse Leonard sulla rotonda, come un nervoso fidanzatino, non è dato sapere, ma spero che l’interessato ci illumini prima possibile. Per ora posso solo avanzare altre ipotesi. Posto che la creatura non sia giunta da un altro pianeta ma che la Terra sia il suo mondo tanto quanto è il nostro, stabilito che tra i nostri antenati c’erano esseri alti quattro metri ma avevano una struttura del tutto simile a quella umana attuale, assodato che l’evoluzionismo sia verità e non menzogna, quella creatura è venuta dal futuro, e non dal passato, per conoscere un suo antenato.Leonard è già alto 1,95 e, se si dà un po’ da fare, i suoi discendenti potrebbero essere ancora più alti, mentre delle zampe di gallina e della testa a palla di rugby posso solo pensare che guerre nucleari prossime venture abbiano mutato la struttura fisica dei nostri discendenti.Se mettiamo a confronto un chihuahua con un alano, ci accorgiamo che pur essendo la stessa specie (Canis familiaris), hanno dimensioni diverse e che gli organismi viventi sono quindi malleabili. Anche tra la balenottera azzurra e il toporagno c’è un abisso,

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 come dimensioni, eppure si tratta sempre di mammiferi.Quel gesto di tenerezza tra l’alieno e Leonard è stato forse uno scambio tra lontani parenti? Solo il diretto interessato potrà spiegarcelo.Per ora sarebbe saggio che le parti avverse seppellissero l’ascia di guerra e collaborassero insieme, ma la storia insegna che qui, con tale pretesa, siamo veramente nel terreno dell’utopia. E’ più facile venir rapiti da un UFO che vedere degli ufologi collaborare amichevolmente insieme. Almeno, fino ad oggi era così, ma se l’evento di Mortegliano è stato il preludio al salto vibrazionale previsto per quest’anno, i quattordici testimoni presenti sulla rotonda già stanno subendo il cambiamento del loro DNA e i formicolii che accusano da quel giorno sono solo l’effetto fisiologico percepibile. Se Leonard era un veggente già da prima, può darsi che gli altri quattordici testimoni privilegiati stiano diventando diversi da com’erano fino a tre mesi fa. Può darsi che D.S. sia condannato a rimanere in una dimensione più bassa, ad arrovellarsi sul perché altre persone possano affermare il contrario di ciò che lui afferma. Il professor Chiumiento, che in tutta la sua carriera non ha mai visto neanche un disco volante, verrà mandato in un altro posto ancora, un luogo di solitudine. Dove  forse vengono mandati gli ufologi primi.Io speriamo che me la cavo.

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