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La sostenibile leggerezza di chiamarsi Pellè

Creato il 19 ottobre 2014 da Simo785

A cura di: Scare82

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Graziano Pellè in allenamento con la maglietta della Nazionale

Il calciatore italiano della settimana è sicuramente Graziano Pellè da San Cesareo di Lecce. Esordio da titolare con gol nella nazionale maggiore. Il bomber pugliese ha salvato la nazionale azzurra da una figuraccia epica contro Malta, siglando il gol partita a metà primo tempo. Si, avete capito bene, il gol partita (unico) contro Malta. Già nella partita prima si era rischiato il fattaccio contro l’Azerbaijan (2 a 1 per gli uomini di Conte con tre gol, uno nella porta sbagliata, di Chiellini). L’effetto Conte sembra già svanito sugli azzurri che soffrono di una cronica mancanza di qualità, a parte qualche giocatore.

Ma chi è Pellè? Graziano è stato per anni considerato una promessa non mantenuta del calcio italiano, fino a trovare la consacrazione in campionati esteri, prima in Olanda e poi in Inghilterra. Cresciuto nel Lecce, uno delle scoperte di Corvino, macina gol nei campionati giovanili con la maglia dei salentini ma non riesce mai a convincere fino in fondo con le maglie dei club nella prima parte della sua carriera. Esordio da professionista in Serie A a 19 anni nella stagione 2003/04, ma per trovare il primo gol fra i grandi deve aspettare la seconda parte della stagione 2005/06  quando scende in serie B per vestire la maglia del Crotone. L’anno dopo ancora in prestito in B, questa volta in Romagna al Cesena. Questa stagione segna la svolta per Pellè in quanto riesce ad andare in doppia cifra in campionato. Sembra il trampolino di lancio. Infatti Pellè vola una prima volta in Olanda per indossare la maglia dell’AZ del guru del calcio olandese Van Gaal. Con la maglia dell’Alkmaar Pellè parte spesso titolare ma non trova mai facilmente la via del gol (in tutte le competizioni in quattro anni segna la miseria per un attaccante di 16 gol in 96 presenze).

La stagione 2011 sembra ancora una di svolta in quanto riesce a tornare nel massimo campionato italiano con la maglia del Parma. Pellè lavora sempre duro in allenamento ma in campo non convince mai. Infatti i ducali (dopo 13 presenze e 2 gol fra campionato e Coppa Italia) decidono di prestare Pellè alla Sampdoria impegnata nella ricerca della promozione in serie A. Anche qui Pellè fallisce, riuscendo a realizzare solo 4 gol.

L’anno successivo, nel 2012, una nuova chiamata nel calcio olandese. Il Feyenoord di mister Ronald Koeman (quello del gol contro la Sampdoria in finale di Coppa Campioni del 92) decide di consegnare le chiavi del’attacco al nostro Pellè. E finalmente Graziano non tradisce. Infatti in due stagioni riesce a mettere a referto 50 gol in campionato, più altri 5 fra coppe europee e nazionali. Questo exploit fa sperare a Pellè di potersi giocare una chance in azzurro, in vista dei Mondiali brasiliani, ma Prandelli non è dello stesso avviso.

Nell’estate di quest’anno Pellè si trasferisce in Inghilterra, seguendo Koeman al Southampton. Forse la maturazione o forse perchè Pellè è l’attaccante ideale per il gioco dell’allenatore olandese anche in Inghilterra l’avvio di stagione è magico. 7 partite di campionato e 4 gol, più 2 presenze in Coppa di Lega condite da una segnatura. Il binomio Koeman/Pellè per il momento sembra funzionare anche nel campionato più difficile e combattuto del mondo. Grazie a questo avvio di stagione arriva la chiamata di Conte per la Nazionale, la prima presenza e il primo gol in azzurro.

Molti giocatori esplodono tardi. Pellè, da un paio di anni, sembra aver finalmente trovato la sua dimensione. Speriamo, anche per il bene della Nazionale a cui manca un bomber di sicuro affidamento, che il giocatore salentino continui in questo modo e regali ai tifosi inglesi e italiani altre soddisfazioni. Per la serie, quando il lavoro paga.


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