“C’è una strategia per danneggiare la nostra immagine sul piano internazionale“.
Parole di Franco Frattini, ministro degli Esteri in carica, dopo la notizia della diffusione dei documenti in possesso di Wikileaks e dopo l’attacco a FinMeccanica.
Ma cosa è FinMeccanica?
E’ il colosso italiano dell’aerospaziale, di cui lo Stato detiene il 30% delle azioni e ne è quindi il principale azionista. Il gruppo italiano, con i suoi 21 miliardi di euro di ordinativi in corso e 2 miliardi di investimenti nella sola ricerca ogni anno, è forse l’unica azienda italiana capace di concorrere con i leader mondiali del settore, della difesa e della tecnologia, e rappresenta quindi una parte sostanziale del PIL nostrano anche grazie agli oltre 70mila dipendenti a cui dà lavoro e ai più di 18 miliardi di euro di fatturato nel solo 2009.
Oggi la nostra maggiore impresa è quindi finita sotto l’occhio della magistratura per una serie di illeciti fiscali e di irregolarità nell’aggiudicazione degli appalti. Certo, nessuno nega alla magistratura di indagare quando tutto non va come dovrebbe andare, ma tutte queste fughe di notizie, false e mezza verità, per poi scoprire alla fine della storia che non è altro che la solita storia di “ordinaria corruzione”ed arrivare, visto i tempi della giustizia, fra qualche anno a mezze sentenze di qualche faccendiere,non fa altro che indebolire e screditare questo nostro colosso nel piano internazionale e quindi, ripetendo le parole di Berlusconi, non sarebbe altro che “un suicidio”.
E quando la preda comincia a dissanguare, gli squali sono sempre dietro l’angolo. Silvio Berlusconi, durante la sua presidenza, ha stretto forti rapporti di amicizia e cooperazione (ovvero scambi commerciali) con Russia, Libia, Iran, e, grazie all’Eni (altra impresa a partecipazione statale) sta appoggiando il progetto del South-Stream, il gasdotto che dovrà portare in Europa il gas presente ad est e che si scontra col progetto Nabucco, il gasdotto americano.
Basterebbe questo per far intravedere tra la nebbia il vero braccio che arma questi attacchi: gli Stati Uniti.
Naturalmente le “opposizioni” hanno subito preso la palla al balzo per ridicolizzare Frattini dopo le sue dichiarazioni.
”Frattini, con l’irresponsabile tesi del complotto internazionale ai danni dell’Italia, ha fatto ridere tutte le cancellerie della comunita’ mondiale”, il commento del leader dell’Italia dei Valori, Antonio di Pietro.
E proprio Antonio Di Pietro (affiancato dal convertito Fini e dagli exPCI exPDS exDS exUlivo e PD) potrebbe essere l’alfa e l’omega di questa storia perche si sa, la storia si ripete sempre.
Correva infatti l’anno 1992 e l’Italia stava vivendo l’ennesimo periodo di instabilità politica dovuto all’indagine di Mani Pulite, indagine messa su dal Pool di Milano per indagare su un giro di corruzione e malaffari tra l’allora classe dirigente e le istituzioni ,di cui Di Pietro divenne starsymbol e che portò al collasso e la fine di quella che viene indicata come “Prima Repubblica“.
Successe poi che a maggio del 1992 Giovanni Falcone venne ucciso dalla mafia. Ormai per Falcone si parla solamente di “omicidio di stato” traslansciando sempre le sue indagini su flussi di denaro sporco che portavano a collegare la mafia ad importanti circuiti finanziari internazionali.
Le indagini di Falcone passano quindi a Salvatore Borsellino che poco meno di due mesi più tardi venne a sua volta assassinato.
Mentre il 2 giugno del 1992 lungo le coste italiane salpava il panfilo Britannia, il panfilo della corona di Inghilterra con a bordo il fiorfiore del potere anglo-americano: i reali britannici e i grandi banchieri delle banche più potenti del mondo (Merrill Lynch,Goldman Sachs,Salomon Brothers) e che vide la partecipazione dei “nostri” Mario Draghi (governatore di Banca d’Italia), allora direttore delegato del ministero del Tesoro, il dirigente dell’Eni Beniamino Andreatta e il dirigente dell’Iri Riccardo Galli.
Cosa collega tutto ciò con la notizia iniziale?
Che sul Britannia si “decise” di far mettere le mani su la quasi totalità del nostro comparto industriale a questi speculatori, ovvero il 48% delle aziende italiane, fra le quali c’erano la Buitoni, la Locatelli, la Negroni, la Ferrarelle, la Perugina,Galbani,…
A sostegno di ciò si ritrova anche una frase di Pomicino, nel suo libro “Strettamente riservato”:
“Tutto nacque da una comunicazione riservata fattami dal capo della polizia Parisi che, sulla base di un lavoro di intelligence svolto dal Sisde e supportato da informazioni confidenziali, parlava di riunioni internazionali nelle quali sarebbero state decise azioni destabilizzanti sia con attentati mafiosi sia con indagini giudiziarie nei confronti dei leaders dei partiti di governo”.
Quindi dalla teoria si passa alla pratica. Sempre a giugno 1992 si insidia il nuovo Governo Amato,governo tecnico che quindi va al potere senza elezioni.
Uno dei primi provvedimenti presi dal nuovo esecutivo sarà quello, attraverso il decreto legge 386/1991, di convertire gli Enti Statali in S.p.A.
Arriva quindi il turno di Soros, un ebreo-ungherese cittadino americano, che con le forti speculazioni sugli hedge founds riesce a far crollare la lira. Infatti,solo nel 1993, la nostra ex moneta nazionale perse più del 30% del suo valore, subendo forti ripercussioni anche gli anni successivi.
Il lavoro era quindi completato. A questo punto, i nostri servi potevano svendere tranquillamente tutte le aziende a queste persone a prezzi semplicemente ridicoli.
Telecom, Enel, una marea di aziende soprattutto nel settore agroalimentare viene regalata a questi gruppi a stelle e strisce, inglese e olandesi.
Per fare un piccolo esempio.Il 12 Maggio del 1993 Di Pietro ordina l’arresto di Franco Nobili,l’uomo che era succeduto a Prodi nella presidenza IRI.Il nuovo presidente aveva quindi affidato a Merrill Lynch il compito di valutare l’effetivo valure di Credito Italiano.Ma durante i suoi due mesi di carcere,dove subi’ un solo interrogatorio,qualcuno tolse l’incarico di valutazione alla Merrill Lynch dato da Nobili,che collocava il Credito Italiano oltre 8 mila miliardi e lo affidò alla Goldman Sachs che stabili un prezzo decisamente inferiore,2700 miliardi.Quindi,solo per Credito Italiano,lo Stato Italiano perse piu di 6 mila miliardi.Niente male.
Per vedere tutte le privatizzazioni guarda qui.
Tornando ai giorni nostri,il 23 ottobre 2010 arriva anche un intervista di D’alema, alquanto chiarificatrice sui reali obiettivi di queste persone:
“Il Paese è senza guida, serve un esecutivo che faccia legge elettorale e riforme economiche. Servono interventi sul fisco e sul lavoro. Bisogna fare come con i governi Amato e Ciampi: salvarono il Paese con il contributo di tutti. Tremonti ha sostenuto che i numeri vengono prima della politica, ma lui ha un modo tutto suo di usare i numeri”.
E sembra che anche Grillo abbia capito come va il mondo. Come scrive nell’ ultimo post del suo blog:”
“(…)il sostegno ai gasdotti russo South Stream e libico Greenstream costerà il posto a Berlusconi, che gli americani sanno in tempo reale, tramite i loro servizi, quello che avviene in Consiglio dei ministri, che la guerra in Iraq servì solo agli interessi petroliferi americani e dell’ENI, che la Seconda Repubblica è ormai finita e le potenze internazionali, con gli Stati Uniti in prima fila, stanno muovendo le loro pedine sullo scacchiere della penisola come fecero nel 1992, che le mafie saranno ripagate per l’eventuale lavoro sporco, che la massoneria sta scegliendo i sempreverdi uomini nuovi. Insomma, le solite cose di pessimo gusto che vanno in onda in questo disgraziato Paese da quando ha perso la sovranità nazionale con la sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale.”
Ora c’è solo da sperare che anche il popolo italiano si accorga e prenda coscienza di quanto sta accadendo.