La strana vicenda dell'abbattimento del volo MH 17 e l'amministrazione Obama
L’abbattimento nei cieli dell’Ucraina del volo della Malaysian Airlines, MH 17, lo scorso 17 luglio, si fa sempre più misterioso.
La versione ufficiale, diffusa dall’amministrazione Obama, secondo cui l’aereo sarebbe stato abbattuto da un missile sparato da una batteria in possesso dei ribelli filorussi appare sempre meno credibile.
Malgrado i maggiori giornali americani, dal New York Times al Washington Post, non facciano altro che ripetere all’infinito la storia che attribuisce ai miliziani ucraini che lottano per separarsi da Kiev la responsabilità dell’abbattimento, filtrano sempre più fonti che parlano di una realtà diversa.
In primo luogo le foto che avrebbero scattato alcuni satelliti spia americani sul luogo dell’impatto tra il missile e il volo di linea.
Secondo gli analisti della Cia, le immagini evidenzierebbero che il razzo sarebbe stato lanciato da una batteria gestita da soldati che indossavano in modo inequivoco uniformi dell’esercito ucraino.
I ribelli filo russi sarebbero del tutto fuori da una simile azione che, in effetti, non avrebbe alcun senso se fosse stata voluta proprio dai miliziani pro Mosca.
Anzi, se fosse stata provocata da loro avrebbe avuto risultati del tutto controproducenti per la causa della loro indipendenza da Kiev.
Vi sono poi altri elementi, riportati dal Ministero della Difesa russo in una conferenza stampa del 21 luglio scorso, stranamente poco o nulla considerata dai media occidentali. In quella sede, i rappresentanti del ministero avrebbero evidenziato alcuni argomenti sostanziali.
Numero uno: l’aereo della Malaysian Airlines avrebbe deviato in maniera molto accentuata dalla rotta prevista.
Non appena superata la città ucraina di Donetsk, avrebbe inspiegabilmente deviato la rotta verso nord allontanandosi dal tracciato ufficiale fino a 14 km, prima di virare per rientrare nel corridoio previsto dove però non è mai arrivato.
Non è chiaro il motivo di questa curvatura, se avvenuta per un errore del pilota o per ordine della torre di controllo di Donetsk.
Numero due, nella zona dove è avvenuto l’abbattimento è stata rilevata la presenza di molte batterie antimissile ucraine che poi, subito dopo la caduta dell’aereo, sarebbero state spostate in tutta fretta.
I russi hanno poi mostrato dei tracciati radar che evidenziano la presenza, molto vicino al Boeing 777 della Malaysian Airlines, di un caccia ucraino.
Una presenza confermata anche da alcuni tweet, poi inspiegabilmente scomparsi, e scritti da un certo Carlos, un controllore di volo ispanico che lavorava presso la torre di controllo dell’aeroporto di Kiev.
Di Carlos non si trova più alcuna traccia, tuttavia, prima di sparire nel nulla, egli aveva fatto in tempo a usare Twitter per lanciare alcuni messaggi molto interessanti.
Secondo Carlos, l’aereo MH 17 sarebbe stato scortato non da uno, ma da due caccia ucraini.
Non solo, appena il Boeing 777 è scomparso dagli schermi radar, le autorità militari di Kiev avrebbero informato gli operatori dell’aeroporto che l’aereo era stato abbattuto.
Come avrebbero potuto saperlo così presto e in modo così chiaro? Molti sono quindi gli elementi che fanno dubitare della veridicità della tesi ufficiale, fatta propria dalla Casa Bianca, sull’abbattimento dell’aereo civile MH 17.
Del resto, non è nemmeno la prima volta che si verifica una mistificazione così palese di quanto accaduto.
Basta tornare a quanto avvenne lo scorso anno con il presunto attacco con armi chimiche e batteriologiche contro i ribelli siriani che combattono Bashar Al Assad.
Come allora il colpevole dell’uso di gas proibiti era stato indicato nel leader siriano, anche adesso, il responsabile finale dell’abbattimento del volo della Malaysian Airlines non può essere che il presidente russo Vladimir Putin.
Così ha sancito il governo di Barack Obama e così deve essere. Qualsiasi voce che contrasti tale rappresentazione della realtà, pur se fondata su basi più che credibili, va messa a tacere e considerata irrilevante.