L’affare Berlusconi si riempie di carte , accuse, controaccuse, difese, e attacchi. Le solite accuse di Berlusconi ai “comunisti” delle Toghe di MIlano, e le solite difese di un governo alla frutta sul fatto che sono girate troppe “intercettazioni”. Niente da dire sulle accuse dello sfruttamento della prostituzione, o più grave “sfruttamento della prostituzione minorile”.
Ecchisenefrega se Il premier si diverte, tanto ci sono i suoi giornali asservitori , che lo difendono fino alla fine. .
Ma come funzionava l’Affare Berlusconi? L’Affare Berlusconi era un sistema ben oliato e ben strutturato. Per far funzionare il tutto doveva essere in modo che tutti facevano il loro “sporco” lavoro. Per capire meglio cerchiamo di dettagliare la struttura .
Il selezionatore
L’uomo “Fedele ” del Cavaliere. Emilio Fede selezionava le donne che gli proponevano per il Cavaliere. Nel we c’era sempre bisogno di donne “pagate” per fare sesso da reperire nel mercato. Doveva essere attento che accontentassero il premier in tutti i sensi
Il reclutatore
Il faccendiere dello spettacolo : Lele Mora. Pensavamo che fosse finito, ma invece aveva preso un altra strada il suo lavoro. Reclutava le ragazze , gli diceva cosa indossare e cosa fare.
L’addestratrice
Nicole MInetti , consigliere regionale, è una che ha svoltato con queste situazioni. E’ il perno milanese delle notti brave del Cavaliere.
L’Ufficio cassa
Il bunga bunga del Cavaliere oscilla tra i 50 mila e i 70 mila euro a notte.
La casa delle bambole
Chi abita al 65 di via Olgettina sono dieci bambole considerate sempre a disposizione- dato che lui paga l’affitto.
Tutta questa struttura è stata smontata da un piccolo ingranaggio, che si chiama “minorenne”: Ruby. La marocchina ha fatto cadere un castello di carte fatto di sesso e soldi , tanti, in notti milanesi.