Tra i film di questa stagione al cinema, La Teoria del Tutto è senza dubbio uno
dei migliori. Interpretato da un intensissimo Eddie Redmayne, la cui nomination agli Oscar come miglior attore è
meritatissima. Il film ripercorre la vita dell’astrofisico Stephen Hawking, affetto da atrofia muscolare progressiva, malattia
degenerativa, che lo costringerà negli anni sulla sedia a rotelle e,
addirittura, al mutismo. Basato sulla biografia Verso l’Infinito (Edizioni Piemme) scritta dall’ex moglie
dell’uomo, Jane Wilde Hawking, la
pellicola parte dagli anni del dottorato al college, fino all’età adulta
dell’uomo, e racconta con verità ma non pietismo, le difficoltà di una malattia
che ha probabilmente debilitato l’uomo nel corpo, ma non nel tenace spirito.
Accanto al fisico, per una vita intera fino all’onorificenza da parte della
Regina Elisabetta come Cavaliere dell’Ordine Britannico, l’amata moglie, che
qui ha il volto di Felicity Jones, che
pazientemente vive e affronta con amore, dedizione e devozione tutte le
difficoltà che la malattia motoria di un compagno possono comportare, dandogli,
negli anni, tre figli ed una famiglia tuttavia felice, nonostante qualche
distrazione coniugale da parte di entrambi. Sì, perché se Hawking nel corpo è
molto provato, nell’animo, e in quel brillante cervello che ricercava nella sua
nota “Teoria del Tutto” (da qui il titolo) la spiegazione dell’origine
dell’intero creato, era, ed è, più vivo che mai, dimostrando che si può
conquistare il cuore di una persona anche se si è costretti su di una sedia a
rotelle e si parla attraverso l’ausilio di un macchinario, anche, e forse
soprattutto, solo con la propria mente e il proprio pensiero.Un film impegnativo, ma leggero, asciutto,
scevro di pathos e lacrime, pur commuovendo in quella semplice voglia di vivere
che anima tutta l’esistenza di un uomo cui erano stati diagnosticati appena
pochi anni di sopravvivenza, e che oggi continua ad insegnarci ad avere
speranza e combattere sempre. Sarà una sfida tutta britannica, quella degli
Oscar 2015 che si svolgeranno il prossimo 22 Febbraio, e che vedranno Redmayne
contendersi il premio, tra gli altri, con il connazionale Benedict Cumberbatch,
che ha interpretato un altro scienziato, il matematico Alan Turing nel biopic The Imitation Game, e che, cosa curiosa, fu proprio lui ad
aver trovato la notorietà, interpretando Hawking in un film per la TV del 2004.
Stephen Hawking ha detto: “Per quanto brutta possa essere la vita, laddove c’è vita c’è speranza”, una citazione molto significativa del famoso astrofisico ch...
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