La prima volta che ho assaggiato una torta di Pistocchi ero in palestra. Ve lo giuro. Uno degli istruttori, un brasiliano statuario (nonchè uomo intelligentissimo e dai gusti musicali raffinati) decise di festeggiare il compleanno con le affezionate frequentatrici del corso di Power Yoga offrendoci una torta di Pistocchi.
Per me fu amore a prima vista… anzi al primo assaggio! Molto più che per il corso di Power Yoga, anche se effettivamente ho continuato a frequentarlo. Ma ho anche continuato ad avere una grande stima per le torte di Pistocchi.
A Firenze Pistocchi è sinonimo di torta al cioccolato. La sua torta è unica, non ce ne sono altre così.
Un cocktail di sei diversi cioccolati fondenti, cacao amaro in polvere e un goccio di crema di latte. Niente uova né burro né farina, e nessuna aggiunta di zuccheri… morbida al cucchiaio, dal gusto deciso e dal sapore cremoso del cioccolato che avvolge tutti i sensi. Prima che me lo chiediate, è adatta anche a chi è intollerante al glutine.
Nel suo laboratorio fiorentino la famiglia Pistocchi la prepara a mano come una volta, e per mantenere intatti tutti gli aromi ed i sentori del cioccolato e del cacao, viene poi confezionata sottovuoto.
La Torta Pistocchi si conserva perfettamente in frigo per oltre 4 mesi; quando volete gustarla è sufficiente lasciarla a temperatura ambiente per circa 20 minuti, e voilà, è pronta per essere servita. Come? A me piace semplice semplice, spolverizzata con il cacao amaro e con un fiocco di panna montata senza zucchero, ma l’unico limite è la vostra fantasia. Io la amo nella pausa caffè, ma molti la accompagnano con i vini passiti, un Banyuls invecchiato, rhum, grappa, birra scura con buona gradazione, e anche con una tazza di té.
La Torta Pistocchi sarà presente al Ciok di Roma, la manifestazione dei maetri cioccolatieri, dal 9 al 14 febbraio.