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La trashrecensione della quarta serata di Sanremo 2014: Festivalnostalgico

Creato il 22 febbraio 2014 da Doctorci
La trashrecensione della quarta serata di Sanremo 2014: Festivalnostalgico
Prima di partire alla visione della quarta serata del Festival mi sono ripetuto: dai che ce la fai, dai che ce la fai! Un po' alla Morandi (ricordiamo il suo Festival in silenzio e con commozione) ed assumendo per endovena caffè. Devo dire che ero fiducioso, se non altro i cantanti non offrivano le loro canzoni, ma vecchie hit. Ed in effetti questo ha giovato al Festival che è stato più godibile. Ma non pensate a cambiamenti epocali. Infatti la serata rimane convulsa, senza senso logico, lenta come i treni delle ferrovie dello stato ed a tratti inguardabile. Se non altro c'è stato un abbassamento nel livello di monologhi (uno o due massimo), ma si registra un cedimento pronunciato dello stato di Fabio Fazio. Il perché si metta a fare imitazioni di Pippo Baudo o del Principe Emanuele Filiberto durante la serata è ancora un mistero di Fatima. 
Ma veniamo alla serata: dopo 3 inizi drammatici se ne becca uno decente. Ci voleva giusto Mengoni con la cover di Io che amo solo te. In ricordo dei fasti del Sanremo di un anno fa, ci mostra la sua incapacità di tenere gli occhi in fase. O era solo strafatto.
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Superate le ovvie, banalissime ed inutili domande di Fazio, iniziano anche a cantare i Big che per l'occasione sono accompagnati da un ospite a scelta.I primi sono i Perturbazione con Violante Placido (che indossa un abito di pizzo, sembra 'na salsiccia) e Francesco Sarcina con Riccardo Scamarcio. A quest'ultimo potevano tranquillamente sostituire un cartonato, vista l'inutilità nel battere due colpi a caso sulla batteria. Dopo questi due primi ospiti ho richiesto, per par condicio, la presenza di Manuela Arcuri a suonare il sassofono, ma niente.
Viene la volta di Frankie Hi NRG con Fiorella Mannoia che scopro essere la sua compagna. Superato lo shock iniziale cerco di sentire la cover di Paolo Conte Boogie, ma vedo Fiorella vestita alla Jessica Rabbit che si dimena in maniera sensuale. Lì mi riprende un secondo shock e decido di non continuare.

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Momenti di panico

Dove c'è Noemi non c'è stile. Riprendo a vedere il Festival e mi ritrovo sul palco Heidi. Mi chiedo sinceramente chi continui a vestire 'sta povera ragazza; stasera abito giallo (abbinato benissimo con i capelli) che sembra essere uscito dalla fattoria del Nonno, mentre ci chiediamo dov'è Peter. Tralasciando la sua incapacità di vestirsi, la cover de La costruzione di un amore è, secondo me, la migliore della serata.

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Ma che te ridi?


Un momento fastidioso della serata si ha, comprensibilmente, quando arriva sul palco TamarRenga insieme a Kekko dei Modà. Ora, già il fatto che un tizio a quarant'anni si faccia chiamare con un quantitativo di k superiori alla media la dice lunga sul personaggio. Insieme le due voci sono devastanti, se una è fastidiosa, due sono un allarme antiatomico. E dalle bocche spalancate riesco a vedere la flessura destra del colon. 

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"Famme spostà che te puzza l'alito"


Primo ospite della serata: il mago Silvan. Se fosse un monologo comico, questa sarebbe una parte in cui ci sarebbero risate, ma non lo è. È proprio lui, non si sa bene per quale motivo, che viene invitato alla quarta serata. Lo si riconosce perché sul palco arriva prima il suo parrucchino.Mentre minuti imbarazzanti scorrono, con uno stupendo gioco di magia, mi chiedo: sarà nato prima Silvan o il parrucchino?

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Momenti altissimi di televisione


Caso vuole che da un parrucchino si passi ad un altro: dopo Silvan è il turno di Ron che canta Cara di Lucio Dalla. Seguono Arisa con una cover di Cuccuruucu molto carina. Peccato che si sia truccata coi pastelli trovati nel giornalino di Peppa Pig.Si interrompe qua la carrellata dei Big per lasciare spazio ad un residuato bellico: Gino Paoli. Venti minuti in cui rende omaggio alla scuola genovese, venti minuti in cui invecchiamo anche noi. Io mi sento la sciatica. Intanto il reparto geriatrico Ariston si fa sempre più guarnito.
Sorpresa delle sorprese, a metà serata si esibiscono i Giovani. Non vi lasciate stupire dal metà serata, in realtà sono già le 23 da un pezzo. In finale ci sono Diodato, Zibba, Rocco Hunt e The Niro. Due considerazioni: i giovani hanno canzoni migliori dei big in gara e Rocco Hunt si veste demmerda.

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il tappeto insossato da Rocco Hunt


Gli ultimi duetti dei big sono alquanto soporiferi e passano in secondo piano, anche se mi chiedo ancora come mai ci sia tutta questa attenzione di Fazio per Cristiano de Andrè, visto che alla sua esibizione viene ripreso sullo sfondo in estasi mistica (qui c'è un Gomblotto).Da non sottovalutare anche l'esibizione di Antonella Ruggiero accompagnata da sei tizi che suonano con l'ipad (anvedi oh). Lei infatti è vestita come la Merkel, sì ma da morta.

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La Merkel sul palco dell'Ariston


Due momenti mancano prima di arrivare alla premiazione del giovane. Il primo riguarda il caso Sinigallia escluso perché ha cantato la scorsa estate la sua canzone in pubblico. La scena che si presenta durante la diretta è surreale, lui che va sul palco e si scusa, Fazio che dice puoi contare su di me, lui che si mette a piangere. Insomma sembrava di essere ad una interrogazione del liceo.C'è anche uno spazio comico da parte di Enrico Brignano. Poiché mi sta simpatico come una diarrea fulminante in autostrada, dove il prossimo autogrill è a 125 km, decido di non ascoltarlo manco con la forza.
È anche la serata dei premi: quello alla critica viene assegnato a Zibba, miglior arrangiamento a Rubino. Arriva il momento tanto atteso (anche perchè è l'una di notte e voglio dormire): il vincitore dei giovani è Rocco Hunt. E di qui si assiste ad una scena stupenda con la mamma che inizia a dimenarsi, strapparsi i capelli ed impazzire. Boss delle cerimonie style.
La vittoria di Rocco Hunt è una metafora di tutto questo Sanremo, si può riassumere con una elegante, quanto significativa parola: nammerda.
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Chi vincerà il sessantaquattresimo Festival? Sono pronto a diventare la Tina Cipollari del momento e ad indignarmi con voi!
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