A nord est di Brescia , in Valle Sabbia, lungo il fiume Chiese , c’è il futuro dell’energia. Almeno si spera , dopo aver visto Fukushima e la devastazione del nucleare. Una zona per secoli poverissima. Qui 25 comuni della valle e altri 16 , che si sono aggregati dopo , si sono uniti per un’energia pulita. La Secoval ( società per i servizi comunali) frutto dell’alleanza è riuscita a strappare contratti per la fornitura di gas e rimozione dei rifiuti urbani, pretendendo che i vincitori delle gare si accollassero il disturbo di servire anche le contrade che mai avrebbero servito perché poco remunerative.
Si sono riuniti per risparmiare tutti i servizi Ici , Tarsu (smaltimento spazzatura) , Tia (tariffa di igiene ambientale) . Qui c’è una banca dati che gestisce tutti gli strumenti di pianificazione e programmazione territoriale così precisa e aggiornata da contenere le foto di ogni edificio e ogni cancello d’accesso , consentendo insieme la massima vigilanza contro l’abusivismo e la massima disponibilità nei confronti dei cittadini che possono fare procedure mediante internet.
Qui 15 dipendenti coprono il lavoro di una ragioneria unica , un ufficio tecnico unico, una segreteria unica. I dipendenti comunali totali sono 297 per 41 comuni. Uno ogni 538 abitanti. A Milano uno ogni 74 abitanti.
Quando Berlusconi decise di voler sopprimere tutte le comunità montane, questa valle non si è lamentata. Contando sui 300 mila euro della Lombardia e sulle entrate derivanti dai risparmi ha continuato a vivere.
La centrale fotovoltaica è nata giugno scorso “C’erano finanziamenti per le energie alternative in scadenza il 31 dicembre 2010. Una volta deciso , dovevamo fare in fretta. Tre mesi , tartassando gli uffici tutti i giorni , se ne sono andati per le autorizzazioni. A settembre , finalmente , siamo partiti : ci restavano 90 giorni” dice il presidente della Comunità montana Ermanno Pasini ,pidiellino, consigliere provinciale e sindaco di Provaglio dal 1985, quando aveva solo 21 anni.
L’area giusta fu individuata in una valletta , sotto il monte Budellone nel comune di Paitone. Non si vede se non sai che esiste. La zona doveva essere risanata, c’erano 13 capannoni con i tetti d’amianto. Tutta roba pericolosissima , da smaltire come rifiuti speciali in discariche speciali . Tre mesi per buttare via tutto e costruire la centrale. Qui viene un piccolo miracolo. Vengono trovati i soldi : 23 milioni e mezzo di euro , mutualizzati in vent'anni. Individuato anche chi doveva costruirlo : Consorzio Stabile di Sardegna.
Ai primi di settembre 2010 partono i lavori. Tutto va sempre sosta, un altro miracolo. Sono stati posati 24024 pannelli per un totale di 38438 metri quadri. Tutti stesi seguendo la conformazione del terreno ,cercando di avere il meno impatto visivo. Il 28 dicembre l’impianto era finito. Pronto per essere allacciato all’energia elettrica. E da allora fornisce energia per 7,8 milioni di Kilowatt all’anno. Il che consente un ricavato annuale di circa 5 milioni di euro. Un affarone.
Non basta. Oltre a fornire energia elettrica , la valletta diventerà un Parco delle Energie Rinnovabili. Visite scolastiche saranno benvenute. Una comunità montana che ha fatto per sé con invidia.