Magazine Diario personale

La via del ritorno

Da Whitemary
Chiudo gli occhi. Distendo le spalle. La musica penetra nelle mie ossa. La testa gira e abbozzo un sorriso. Sento il muro dietro di me. E' fresco. Mi abbraccia e segue i miei gesti. Sento il sole sul viso. Sento i secondi che scorrono veloci. Sono in una stanza vuota, i muri sono scrostati, il pavimento è legno ormai marcio. C'è un solo quadro. E' storto e ricorda l' Impressionismo. La vetrata è rotta. I frammenti di vetro sono ovunque. Il vento soffia e non riesco a pensare. Vorrei alzarmi e uscire nel giardino che intravedo fuori, ma le mie gambe sono immobili. La vedo arrivare. Prende una sedia che non c'era, e si siede accanto a me. Ha gli occhi stanchi. Vorrei alzarmi e abbracciarla, ma le gambe restano immobili. Vorrei parlare, ma non so cosa dire. Vorrei che parlasse lei, ma non pronuncia nemmeno un suono. Il suo sguardo è perso nel quadro. Osservo con lei il dipinto, e vengo risucchiata dai colori. Un rumore disturba il mio guardare. Mi giro e lei non c' è. Mi alzo. Cammino tra i frammenti di vetro ed esco nell'erba. Un pettirosso è immobile sul pozzo. I rovi e le erbacce nascondono le piante. Il sole filtra tra i rami delle sequoie. Mi appoggio al muro della casa. E' caldo. Mi avvolge e ostacola i miei gesti.Apro gli occhi. Le note hanno smesso di ballare.
B.
"Cade la pioggia", Negramaro ft. Jovanotti

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