è citato nella relazione del presidente dell' Unione Industriale di V arese (Univa) Giovanni Brugnoli. Il padre del "pensiero complesso" ha appena pubblicato per Raffaello Cortina Editore “La via” (per l'avvenire dell'umanità),
dove affronta questa fase mondiale: «Quando un sistema è incapace di risolvere i suoi problemi vitali, si degrada, si disintegra, oppure per risolverli si trasforma»
Conflitti etnici e religiosi, convulsioni economiche, degradazione della biosfera, crisi della modernità. Andiamo verso una serie di catastrofi? È quel che sembra probabile se non riusciamo a cambiare strada.
Edgar Morin pone qui la sfida di una “via” di salvezza che potrebbe delinearsi dal congiungersi di una miriade di vie riformatrici: riforma del pensiero, dell’educazione, della famiglia, del lavoro, dell’alimentazione, del modo di consumare… Una metamorfosi ancora più stupefacente di quella che ha segnato il passaggio dalle società arcaiche di cacciatori-raccoglitori alle società storiche.
"La diagnosi è lucida e spietata. L’“età della globalizzazione” nasce lontano, con la mondializzazione fra il Quattrocento e il Cinquecento, ma è dopo l’89 del secolo scorso che la “tecnoeconomia” dispiega tutta la sua potenza e il mondo occidentale realizza “l’illusione di possedere l’universale”. Il capitalismo straripa, omogeneizza, standardizza. Fino a raggiungere gli odierni “eccessi del capitalismo finanziario”. Ed entra in crisi". da http://www.venezia2012.it/archives/6414 di di Paolo Cacciari