Una delle tecniche più efficaci di allenamento mentale nel mondo del Calcio è la visualizzazione. Una pratica costante di questa tecnica rende possibile ai giocatori la realizzazione di alcuni obiettivi di gesto e di performance.
Nel mondo del calcio, i giocatori spesso orientano il proprio focus all’esterno del loro campo d’azione: questo provoca un abbassamento del loro stato d’animo e quindi delle loro performances.
Spesso sento dire dai calciatori frasi come “il mister non mi dà fiducia”, “la squadra non è all’altezza”, “gioco fuori ruolo”. Solo dopo aver ristrutturato queste credenze e stabilito l’obiettivo che il giocatore vuol realizzare, un mental coach potrà inserire la visualizzazione vincente tra le tecniche di allenamento.
La visualizzazione può essere svolta in due modalità : associata e dissociata.
La visualizzazione associata
Nella visualizzazione associata il giocatore visualizza quella determinata azione che desidera compiere (un goal o una parata su un calcio di rigore) come se fosse dentro l’azione, vivendola con i propri occhi, come se fosse vera, la prevede prima che avvenga nella realtà. Sarà importante che il calciatore, mentre svolge la visualizzazione, ricrei mentalmente una situazione che può accadere.
Quindi nella mia visualizzazione sarà importante anche dettagliare la mia divisa, il colore delle scarpe, la squadra avversaria che affronterò per il prossimo match. Questo allenamento mentale, fatto costantemente, prima di una gara o durante l’allenamento, produce input al cervello come un programma informatico, ovvero fornirà le istruzioni.
Visto che il cervello non distingue il reale dall’immaginario, con questa tecnica è come se il giocatore facesse davvero quello che visualizza mentalmente, come se stesse accadendo nella realtà e quindi quando il calciatore si troverà in quella determinata situazione reale, sarà già pronto per realizzare quell’obiettivo, perché l’avrà già fatto, avrà già tutte le informazioni nel proprio inconscio, così come il suo fisico.
Affinché la visualizzazione sia efficace, dovrà abbinare alle immagini le sensazioni. Cosa udirà, cosa avvertirà a livello cinestetico, il rumore dell’erba mentre correrà, le voci dei compagni: dovrà ricreare mentalmente una situazione visiva e sensoriale vera.
Tutte queste sensazioni, amplificate al massimo delle loro capacità, daranno molto dettagliatamente tutti i programmi e le informazioni al calciatore che le vivrà come reali.
La visualizzazione associata viene eseguita soprattutto prima di una gara o prima di un allenamento.
La visualizzazione dissociata
Nella visualizzazione dissociata il calciatore immagina di vedere in terza persona, per esempio osservandolo dagli spalti, un calciatore che possiede quella specifica caratteristica che vuole migliorare (colpo di testa, corsa, tiro) e lo osserva come se tutto si svolgesse realmente.
Quando le immagini, ovvero la visualizzazione di quel calciatore, saranno molto nitide e forti, il calciatore che osserva in terza persona, si sostituirà con il calciatore osservato e vivrà l’esperienza direttamente con i suoi occhi.
Passaggio successivo sarà quello di abbinare, anche qui, tutte le sensazioni affinché la realtà immaginata venga memorizzata a livello inconscio, procurando sia automotivazione che allenamento mentale. Si crea quello stato d’animo potenziante per la partita o durante il miglioramento in allenamento. Se per esempio il modello del calciatore che lo ispira è Ronaldo, lo immaginerà, vestito con la divisa del calciatore che sta facendo la visualizzazione, immaginerà che Ronaldo giochi o si alleni nello stadio del calciatore che sta effettuando l’allenamento mentale.
Nella mia recente esperienza di mental coach per calciatori, mi è capitato proprio qualche settimana fa di avere un riscontro importante con questa tecnica. Un calciatore, che seguo da qualche mese, aveva subito un piccolo infortunio, prima di una gara importante. Non avendo avuto modo di allenarsi durante la settimana, ci siamo concentrati sulla visualizzazione di un obiettivo, mentre il calciatore faceva fisioterapia, sull’assist vincente al proprio compagno per il goal della vittoria. Oltre che allenare mentalmente l’inconscio e preparare mentalmente il giocatore per quel gesto (la visualizzazione è stata ripetuta ricreando anche l’azione specifica, e il momento specifico della partita), ha creato le condizioni per togliere il focus dall’infortunio, abbiamo lavorato come se l’infortunio non ci fosse.
Risultato: il calciatore non solo ha fatto l’assist per il goal del 2-0, ma è stato anche il migliore in campo. Questo saltando praticamente una settimana di allenamenti sul campo.
Quello che il mio calciatore aveva visualizzato prima della partita è diventata la cronaca della partita.
Rif articolo “idea web cuneo 4/01/2015”: La Caronnese, raccolta in difesa con un 4-4-1 a protezione del pari cade a 11′ dal traguardo: al 79′ infatti l’ottimo Quitadamo (migliore in campo) in percussione sulla destra riesce a toccare in direzione ancora di França il quale stoppa e calcia in rasoterra, non lasciando scampo a Del Frate.
Se volete approfondire meglio questa tecnica potete contattarmi tramite Facebook o Linkendin.