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La vita è infinitamente più bizzarra della letteratura

Creato il 09 dicembre 2011 da Andreapomella

La vita è infinitamente più bizzarra della letteraturaCon i palmi delle mani aperti sulla vetrata che delimita il palazzo dei congressi guardo il cortile. Dietro di me centinaia di stand stracolmi di libri, c’è la fiera annuale Più libri più liberi. Ho girato molto, ho comprato qualcosa, ho incontrato qualcuno, adesso, prima di andarmene, guardo fuori. Ci sono alcune persone che passeggiano mute al tramonto, non si vedono i loro passi, è come se si muovessero su binari invisibili. Ci sono due ragazzini che rincorrono un pallone, anche loro, visti da qui, si muovono lenti, quasi a scatti, come in un girato di sessant’anni fa. Ho una sensazione particolare, il grande edificio delle lettere mi soffoca, il grande antro cavernoso che domina sulle mie spalle. Nessuno può immaginare quello che si nasconde sotto i lineamenti del mio volto. Così il grande edificio delle lettere diventa piccolo e Roma un’enorme pianura gelata nelle crepe di un pianeta duro e sempre più lontano. Mentre continuo a guardare quei due che giocano a pallone, affannati, con le guance rosse, un operatore della fiera con il cartellino appuntato al petto e una maschera da sub alzata sulla fronte mi passa accanto. L’ho visto qualche minuto prima, lui e il suo collega, seduti dietro il banco di uno stand ricolmo di palloncini blu, e quelle maschere sul viso. Dev’essere una qualche trovata promozionale. La vita è infinitamente più bizzarra della letteratura. Basterebbe capire questo per accettare in toto l’inutilità della letteratura. Non posso dire quanto tempo passa mentre rifletto su tutto questo, ma di certo passa del tempo. Finché di colpo mi accorgo che è scesa la sera e che i due ragazzini hanno smesso di giocare. O forse non hanno giocato mai.


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