La comunità LGBT non è rimasta a guardare. Al grido di “Palermo libera tutta”, centinaia di persone hanno partecipato al flash mob organizzato da Arcigay e Articolo Tre all’indomani dell’aggressione omofoba alla Vucciria. Poco prima delle 23 piazza Caracciolo, nel cuore del mercato storico del capoluogo siciliano, è stata invasa in segno di solidarietà per Fulvio Boatta, schiaffeggiato all’uscita dal bagno di una taverna perché gay.
“Mi sento confortato dal sostegno di tante persone. Questa è la dimostrazione che Palermo non è la città violenta che a volte si manifesta – dice Boatta – Palermo è la città delle 40 mila persone in piazza per il Pride, è la città delle persone che vogliono cambiarla”.
Il flash mob è cominciato con il suono improvviso di una sirena antiaereo. A tutti i partecipanti è stato chiesto di accovacciarsi come per proteggersi da un pericolo. La voce narrante ha raccontato la storia di Fulvio e altre storie di ordinaria violenza. Poi, tutti in piedi al grido di “Palermo libera tutta!”.
“Non denunciare la violenza fisica che si subisce è la normalità – dice Fulvio – Questa mentalità deve essere cambiata. Siamo qui per questo ma anche per far sapere a tutte le vittime della violenza che non sono sole, che c’è una rete sociale e che devono denunciare, uscire allo scoperto senza paura”.
All’interno della Taverna azzurra, teatro dell’aggressione di giovedì, adesso c’è la bandiera multicolore di Arcigay.