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La zuppa di cavolo

Creato il 03 settembre 2011 da Dagored
La zuppa di cavolo 
Ci risiamo, le incertezze, le proposte prima presentate e poi cancellate, se non addirittura negate, la incoerenza e l'ambiguità del governo, a proposito della manovra finanziaria, hanno infine prodotto l'unica cosa che era facile prevedere, ovvero la risalita dello spread tra il btp decennale italiano e il suo omologo tedesco, che oggi è ritornato oltre i 300 punti, chiudendo la giornata a quota 327,551, che in parole povere vuol dire che lo Stato Italiano dovrà paghare sul suo debito un interesse maggiore di quanto fatto fino a ieri.
Se pensiamo poi che tutto questo è avvenuto nonostante gli acquisti di titoli di stato italiani, e spagnoli, da parte della Bce, la dice lunga sul modo in cui i mercati finanziari mondiali hanno accolto le nuove, o forse già vecchie, disposizioni, giudicate insufficienti e fumose, specialmente laddove si indica che i mancati risparmi ottenuti dalla riforma pensionistica saranno coperti dai proventi dai proventi della lotta all'evasione fiscale, che da decenni viene indicata come una specie di mitico Eldorado ingrado di produrre ricchezze inimmaginabili, ma che negli stessi decenni nessuno ha mai visto concedere un centesimo.
Per la verità non mancano coloro che criticano proprio la Bce, che con la sua azione ha dato l'opportunità al governo italiano di allentare l'attenzione sul rigore promesso, cedendo alle richieste di tutte quelle corporazioni che l'hanno indotto a modificare gran perte della manovra, pur di non dover versare quelche euro allo Stato.
Certo che all'estero deve essere veramente visto con sospetto un governo che cambia opinione solo perché pressato da qualche corporazione, come per esempio quella dei giornalisti, che si è esercitata nei giorni passati a criticare la manovra nei modi più disparati.
Giorni or sono mi sono soffermato sull'articolo di Massimo Gramellini de La Stampa, che col suo solito stile sabaudo, falso e cortese, si lamentava dell'allora incombente contributo di solidarietà sui redditi medio alti, ma se quello poteva essere in qualche modo compreso mi pare invece assolutamente inconcepibile tutta una serie di articoli scritti dal giornalissta de Il Giornale, Nicola Porro, che per di più risulta essere un esperto di economia, almeno a giudicare dalla laurea in Economia e Commercio in suo possesso.
Dalla lettura degli scritti si può facilmente notare come il loro autore sia passato dal chiedere misure forti alla protesta reiterata per le "tasse", soprattutto quelle che andavano a colpire i redditi "medio alti", confondendo peraltro la tassazione dei patrimoni, mai prevista nella manovra, come del resto hanno fatto molti altri.
Ma quello che più sconcerta è la descrizione dei mercati finanziari che il brillante e giovane giornalista , che si definisce  liberale, dispensa ai suoi lettori: mercati impazziti, a suo dire, che si muovono senza senso, guidati da forze oscure e con l'unico obiettivo di fare soldi. Per questo motivo le borse vanno su e giù senza motivo, solo ubbidendo alla logica del fare soldi andando in sù e in giù, senza nessuna correlazione con le vicende politiche e oggi in particolare con la infinita telenovela della manovra finanziaria che viene fatta e disfatta nel giro di 24 ore.
La zuppa di cavolo
Ma come può un Liberale poter mai pensare che i mercati si muovino alla cieca, quando l'assunto principale del Liberalismo è per l'appunto l'infallibilità dei mercati? Ma come si può non pensare che in questo momento i mercati penalizzano la borsa e i titoli di Stato italiani perchè la manovra finanziaria è giudicata insufficiente a riallineare i conti dello Stato?
La speculazione finanziaria stessa non si muove mai alla cieca: essa punta le aziende e i gli Stati in difficoltà, come le Iene e gli Sciacalli fanno con le loro prede e se a volte succede che un Leone mangi una Iena, caro Porro, si può star sicuri che il Leone finirà come pasto per le Iene.
Certo che ora è difficile criticare la manovra, dopo aver gioito  per la cancellazione del contributo di solidarietà e aver definito il nuovo progetto, ma già cancellato, una manovra buona anche se non perfetta, quando tutto dice che essa era insufficiente e lasciava un buco di almeno 5 miliardi di euro.
Sarà interessante vedere nei prossimi giorni come il valente Porro allungherà la sua zuppa, che la parlantina e gli argomenti non gli mancano e nemmeno una discreta faccia di bronzo. Quello che gli manca forse è un po' di umiltà e volontà di approfondire gli argomenti, senza fermarsi alla superfici dei problemi. Non penso neanche minimamente che scriva per ingraziarsi il Padrone, come molti gli rimproverano, che quello avrebbe almeno un senso. Purtroppo penso che sia proprio in buonea fede, il che è molto peggio.

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