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Ladri, non Robin Hood, però...

Creato il 08 febbraio 2012 da Vpostulato @luballets

Come tutti sapranno un paio di settimane fa è stato chiuso il noto sito di condivisione MegaVideo. Da allora la rete si è scatenata e il dibattito sulla pirateria informatica è ripreso, ma questa volta c'è più ansia nell'aria perché negli USA si stanno studiando provvedimenti legislativi per porre un serio freno al download illegale di beni protetti da Copyright.
Ladri, non Robin Hood, però...
Mi sono trovato d'accordo con le idee espresse da Matteo Bordone nel post " Continuate a rubare, continuate a lamentarvi (o, se preferite, Siate ladri, siate stronzi) ovvero Perché lo scaricamento non è un diritto manco per sogno": il concetto contenuto nel titolo è chiaramente espresso anche all'interno dell'articolo ed è, secondo me, uno dei due fulcri intorno ai quali dovrebbe girare la discussione in oggetto. Nessun trattato internazionale ha mai sancito il diritto dell'umanità a disporre gratuitamente di musica, film o libri frutto del lavoro di altri. Ergo sono puerili le posizioni di chi strilla contro le censure sulla rete. Poi si può discutere -e lo faccio volentieri- dell'opportunità di creare un sistema in cui le idee circolino liberamente e non si debba sborsare dei soldi per poter ascoltare un brano di musica o leggere un trattato di filosofia, ma non dimentichiamoci che di principio se io scarico mp3 sono un ladro, non Robin Hood.


Ho parlato di due fulcri perché quello che secondo me Matteo Bordone dimentica è un'altra faccia della medaglia, che riguarda l'arretratezza (di comodo?) del sistema Copyright nei confronti della tecnologia web.
Immagino che cent'anni di fa ci siano state parecchie situazioni critiche quando le automobili hanno iniziato a prendere sempre più campo, e a sostituire quindi le carrozze e i cavalli. Chiunque di noi oggi sa che i lavoratori dell'indotto della trazione animale avevano perso in partenza la competizione contro il motore, che a niente sarebbero serviti scioperi ad oltranza ma solo l'ammodernamento avrebbe salvato i loro posti di lavoro.
Lo stesso concetto si può riportare in questa discussione, perché come evidenzia con molta chiarezza questo articolo del Post,

[...]Per cambiare le cose le grandi case produttrici dovrebbero cambiare radicalmente il loro approccio al problema. Invece di spendere centinaia di milioni di dollari per fare lobbying nei confronti dei legislatori, convincendoli a sostenere leggi più restrittive sulla circolazione dei contenuti online, dovrebbero studiare seriamente un sistema in grado di offrire una facilità d'uso almeno pari a quella dei sette passaggi per usare i torrent, e a basso costo. Gli investimenti andrebbero fatti in questo settore, accettando con serenità il fatto che da qui a una decina di anni i DVD probabilmente non li userà più nessuno e i Blu-ray saranno sul viale del tramonto.

Ladri, non Robin Hood, però...E' chiaro che se la mia unica alternativa legale allo scaricarmi un bel film da guardarmi il sabato sera è quella di andare a comprarlo all'Ipercoop o alla Fnac, in quegli squallidi scaffali che ormai ricevono la stessa cura del cesso dei dipendenti, beh... non ci sto a pensare due volte e scarico!
Ma è talmente abissale la distanza fra le due possibilità di fruizione (illegale, scaricando il file, o legale, comprando il dvd) che non posso che pensare che questa sia una strategia per mantenere il più a lungo possibile lo status quo che negli anni pre-web ha permesso alle major di arricchirsi a dismisura. Ecco perché non tollero neanche le lacrime di coccodrillo delle case discografiche che pensano di imbonirci coi loro spot "Se scarichi illegalmente danneggi i giovani artisti".


E voi? Che ne pensa il pubblico del Vpostulato?


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