ONDRA – Lady Diana ”fu uccisa dai servizi segreti britannici”: a sedici anni dall’incidente sotto il Pont de l’Alma di Parigi, costato la vita alla principessa britannica, al compagno Dodi al Fayed e all’autista Henri Paul è questa l’ultima ipotesi, sostenuta dalla giornalista del Daily Mail Sue Reid.
La cronista ha ascoltato i parenti dell’autista, di Diana e di Dodi al Fayed, e ha consultato i servizi segreti francesi, britannici e russi, che nell’agosto del 1997 stavano seguendo i movimenti dell’intelligence del Regno Unito.
Secondo Sue Reid, la Mercedes su cui viaggiavano Diana, Dodi al Fayed, la sua guardia del corpo Trevor Rees Jones e l’autista sarebbe stata seguita sotto il Pont de l’Alma da una Fiat Uno bianca e da una moto nera con due persone a bordo, con casco integrale.
Proprio dalla moto sarebbe partito il flash che ha fatto sbandare l’auto fino all’impatto mortale. A quel punto, secondo alcuni testimoni oculari sentiti dalla cronista del Mail, il passeggero a bordo della moto sarebbe sceso per controllare che cosa era successo ai passeggeri della Mercedes, e poi avrebbe fatto un gesto con le mani, rivolto al guidatore della moto, che viene usato dagli agenti segreti per indicare “missione compiuta”.
A far insospettire la giornalista è stata anche una lettera anonima da lei ricevuta in cui era scritto: “Se sei abbastanza coraggiosa scava più a fondo per sapere di X e Y. Entrambi dell’M16 (i servizi segreti britannici, ndr). Entrambi coinvolti ai più alti livelli nell’omicidio della Principessa. Buona fortuna”.
A far propendere per la tesi di un incidente provocato, e non casuale, ci sono poi diversi elementi: le voci di una probabile gravidanza di Lady Diana, confermate da diversi suoi amici, l’anello di fidanzamento che Dodi al Fayed era andato a comprare in una gioielleria parigina e la decisione di Lady Diana di portare con sé i figli William e Harry nella sua vita con l’imprenditore musulmano, probabilmente nella sua villa di Malibu, in California. Il giallo resta aperto.
(Foto Lapresse)