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Probabilmente la prima cosa che viene in mente quando si parla della Tracia è la Nike di Samotracia, il chè lascia intuire quale e quanta storia ci sia in questa area che si divide tra la Turchia, la Bulgaria e la Grecia, di cui costituisce la regione estrema nord orientale.
Situata tra i fiumi Nestos ed Evros e all’ombra del monte Rodopi, è stata abitata da tanti popoli nel corso dei millenni che hanno lasciato le loro tracce al loro passaggio.Nella zona, che è stata esclusa dallo scambio di popolazioni con il trattato di Losanna del 1923, da secoli hanno coesistito  ortodossi e musulmani, caratteristica che le conferisce un’atmosfera particolare e quasi misteriosa, un esempio dei balcani orientali.
La zona abbina bellezze naturali a città vivaci e ospitali, non tralasciando ovviamente Samotracia, che è l’isola dell’egeo situata più a nord.
Questa ricetta ricorda in modo sorprendente, nella sua versione di magro, i testaroli della lunigiana; tanto per ricordare per l’ennesima volta le nostre  radici di popoli del sud e del mediterraneo.
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Ingredienti:-   ½ bicchiere di latte
-   2 uova
-   1 bicchiere di acqua
-   mezzo cucchiaino scarso di sale
-   15 gr. di lievito di birra fresco
-   2 tazze scarse di farina (io ho usato farina integrale di orzo)
Procedimento:
Sciogliamo il lievito nel latte appena intiepidito e lasciamo per 15 minuti.
Versiamo le uova leggermente sbattute, il sale, l'acqua e poca alla volta la farina, sbattendo bene con la frusta,  finchè non otteniamo una pastella un abbastanza fluida.
Lasciamo riposare per 1 ora abbondante.
Scaldiamo una padella antiaderente, ungiamo con un poco di burro (solo la prima volta) e versiamo un mestolo di pastella.
Dovrebbe espandersi da sola e formare un disco. Nel caso non succedesse scuotiamo un poco la padella.
Cuociamo a fuoco medio finchè scuotendo la padella non si stacchi. Giriamo e cuociamo per pochissimo anche dall’altro lato. (la mia ricetta dice che è sufficiente soltanto da un lato ma io ho cotto per mezzo minuto anche l’altro).
Mettiamo in un piatto e con una forchetta alla quale avremo infilzato un pezzo di burro, imburriamo leggermente la superfice .
Spargiamo del sesamo tostato e spalmiamo del miele, oppure le mangiamo con la marmellata, oppure le tagliamo a croce e poi a X, versiamo sopra del sugo e le mangiamo a pranzo.
Nota: per la  versione vegan (in greco  "nistisimo" cioè di magro), togliamo latte e uova, pertanto, restano farina, acqua, sale, lievito, e  per ungere usiamo dell'olio evo.
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