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Lampedusa: il mare consegna altri corpi. Appello per un canale umanitario per il diritto d’asilo europeo

Creato il 06 ottobre 2013 da Molipier @pier78
Lampedusa: il mare consegna altri corpi. Appello per un canale umanitario per il diritto d’asilo europeo Genny Sangiovanni Genny Sangiovanni vedi altri articoli 06 ottobre 2013 18:33

Mentre a Lampedusa continua il recupero dei corpi delle vittime del naufragio ed è prevista per Mercoledì mattina la visita del presidente della Commissione europea Barroso accompagnato dal ministro Alfano, a Roma, sul fronte politico, ci si scontra sulla Legge Bossi-Fini.

Il mare di Lampedusa ha restituito altri 17 corpi (11 uomini, 5 donne ed un bimbo) portando a 160 vittime il bilancio (ancora provvisorio) del naufragio. Il ministro per l’integrazione, Cecile Kyenge, entrando nel Centro di accoglienza di Lampedusa per una visita, ha commentato il naufragio con parole dure: “Ogni vita umana che perdiamo è un contributo che perdiamo. Quello che è avvenuto non deve accadere più. Dobbiamo aprire una riflessione per impedire nuove tragedie”. Ed ancora, riferendosi alle bare, continua: “Non possiamo accettare una tragedia come questa. Chiediamo attenzione all’Europa. Questa è la frontiera d’Europa”. Le condizioni dei centri di accoglienza, già delicate, sono diventate ancora più precarie. “Stiamo lavorando per aiutare le persone più bisognose, i superstiti del naufragio, le famiglie con bambini. Le condizioni del centro di accoglienza sono vergognose”.

Intanto il ministro per gli Affari Europei, Enzo Moavero, propone di portare il tema dell’immigrazione all’attenzione del vertice UE di fine mese, evidenziando l’”ingiustificabile asimmetria” tra le azioni intraprese dall’UE per affrontare la crisi economica e quelle messe in campo per fronteggiare “un’emergenza umanitaria di proporzioni così rilevanti”.

L’Unione Europea si è occupata della crisi economica (in parte causa delle odierne migrazioni) attraverso “gli aspetti più strettamente attinenti all’economia, al rigore dei bilanci degli Stati membri, alla finanza”. L’impegno per affrontare la crisi economica appare asimmetrico rispetto a quello mostrato per “un’emergenza umanitaria di dimensioni così rilevanti”.

Stando alle parole del ministro è necessario più che mai “agire senza indugi” per far compiere alle politiche europee sull’immigrazione un “netto salto di qualità” per arrivare a “decisioni innovative ed atti concreti”.

Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso un percorso che parta dal confronto tra i ministri degli interni dell’Unione e si sviluppi seguendo le procedure europee anche attraverso la presentazione di precise proposte da parte della Commissione.

Per fare tutto ciò è necessaria, sottolinea il ministro, una forte volontà politica comune che può essere espressa dai leader dei 28 in occasione del vertice in programma per fine Ottobre a Bruxelles.

Intanto alcuni movimenti politici, associazioni, organizzazioni umanitarie, centri sociali, singoli attivisti, partiti e sindacati hanno indetto per Lunedì 7 Ottobre alle 13 un sit-in in Piazza Esquilino a Roma, luogo simbolo delle lotte per i diritti dei migranti, per mobilitarsi e fare pressione sul governo italiano.

La protesta parte da un appello per l’apertura di un canale umanitario per il diritto d’asilo europeo. La protesta esprime anche un dissenso alla gestione della tragedia come fosse un’emergenza umanitaria. Emergenza non può essere considerato un evento che si ripete troppo spesso e non viene affrontato adeguatamente. Si calcolano, infatti, oltre 20.000 migranti inghiottiti dal mare nel corso di questi decenni.

Quello che l’appello esprime è la necessità che “l’Europa cambi profondamente la sua politica di controllo delle frontiere, di gestione delle crisi umanitarie e la sua politica in materia d’asilo, convertendo le operazioni di pattugliamento in operazioni volte al soccorso delle imbarcazioni, gestendo in maniera condivisa le domande di protezione superando le gabbie del regolamento Dublino, aprendo canali umanitari che permettano di presentare le richieste di protezione direttamente alle istituzioni europee presenti nei paesi terzi per ottenere un permesso di ingresso nell’Unione”.

Fonti: 

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/10/03/barcone-naufraga-Lampedusa-morti_9399416.html

http://www.meltingpot.org/Appello-per-l-apertura-di-un-canale-umanitario-fino-all#.Uk7A1FOF7xo

 

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