La definizione di cucina fusion, così come viene riportata da Wikipedia, è quel tipo di cucina che combina, in maniera esplicita, elementi associati a differenti tradizioni culinarie per produrre menù o piatti complessi non riconducibili ad alcuna tradizione culinaria precisa.
Dunque, tenendo conto che per fare questa lasagna ho fuso insieme questa ricetta presa da Colazione da Jo, insieme a questa di Rita vista su Cucina in Simpatia, e che ad entrambe ho aggiunto/omesso qualcosa di mio (no no, né estro né creatività... solo ingredienti che avevo già in casa, o che non avevo affatto! :-P )... che dite? il risultato si attaglia ('azz, che parolona!) alla definizione di cucina fusion???
No eh? No, mi sa pure a me che non si attaglia :-D
Vabbé, ecchisenefrega??? la lasagna era bona! anzi no, era superbona!!! Forse non mi sono regolata bene e ho esagerato con la béchamel, ma vabbé, era una lasagna superbona e supercondita :-D e pure vegetariana tié! alla faccia di quelli che sostengono che le cose vegetariane sanno di poco, prrrrrrrr!!! :-D
Per 4 porzioni:
- 250 g di sfoglia fresca all'uovo (12 sfoglie, per 6 strati)(*)
- 750 g di radicchio trevigiano tardivo (peso al netto degli scarti)
- 12-15 cm di porro (invece dello spicchio d'aglio che usa Jo, ma senza lo scalogno e il timo previsti dalla ricetta di Rita)
- béchamel preparata con 750 ml di latte (troppo, basta anche 1/2 litro)
- 250 g circa di toma d'alpeggio (anziché il provolone gustoso di Jo o la scamorza e mozzarella di Rita)
- farina di nocciole tostate q.b.
- parmigiano grattugiato q.b.
- olio evo, sale, pepe, fiocchetti di burro
Affettare sottilmente il porro e farlo appassire in una padella con un giro di olio evo. Aggiungere il radicchio selezionato, lavato e tagliato a strisce. Far rosolare il tutto, quindi incoperchiare e lasciar stufare finché il radicchio non risulti completamente appassito e abbia perso il liquido di vegetazione. Frullarne la metà e tenerla da parte.
Preparare la béchamel secondo le proprie abitudini, cercando di mantenerla piuttosto fluida. Come dicevo sopra, per queste dosi basta anche 1/2 litro di latte, tenendo conto che bisognerà aggiungere anche il radicchio che è stato frullato.
Per l'appunto, mentre la béchamel è ancora calda, aggiungere il radicchio frullato e mescolare per far amalgamare bene i due componenti.
Tagliare la toma a dadini, grattugiare il parmigiano e tritare le nocciole tostate (se non lo fossero già).
Adesso che abbiamo tutti i nostri ingredienti pronti sul piano di lavoro, possiamo passare all'assemblaggio della lasagna: si versa qualche cucchiaiata di béchamel sul fondo della pirofila leggermente unta con olio evo, si adagiano 2 sfoglie affiancate a coprirlo, si spalmano con un'adeguata quantità di béchamel, si distribuisce un po' del radicchio che non era stato frullato, qualche dadino di toma, spolverata di parmigiano e di nocciole e via di seguito fino a esaurimento degli ingredienti, chiudendo con la sfoglia, la béchamel, il parmigiano e fiocchetti di burro.
Preriscaldare il forno a 200° ventilato, infornare la lasagna coperta con un foglio di alluminio e far cuocere 10 minuti coperta e altri 10 minuti scoperta (comunque fino a gratinatura).Far riposare una decina di minuti per poterla porzionare meglio e servire.
Non sarà cucina fusion, ma i sapori sono fusi alla grande, complice anche questo fantastico Montepulciano d'Abruzzo Sunnae di Col del Mondo!
E comunque... oh! non si può menzionare la parola lasagna, che subito, puntualissimo e inesorabile, come un debito alla scadenza, si materializza... LUI!!! :-D