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Lasagne al pesto

Da Alessandratioli
Lasagne al pesto
Lasagne al pesto, sono il regalo più bello che Marietta ha ricevuto al suo matrimonio. Marietta abitava fin dalla nascita in un piccolo paesetto arroccato alle spalle di Genova. Fin da quando aveva smesso le elementari e aiutava la mamma al negozio di alimentari, Marietta guardava Giuseppe, quando entrava in bottega a comperare le caramelle, gli sorrideva, e Giuseppe sorrideva a Lei. Si sono sorrisi per quasi dieci anni finchè è arrivato il giorno del loro matrimonio. Marietta e Giuseppe erano benvoluti da tutto il paese e anche dalle piccole frazioni vicine, conoscevano tutti per nome e in quei tempi di grandi miserie decisero che al loro pranzo di nozze li avrebbero invitati tutti. Erano oltre 250 persone, un numero pazzesco per quei tempi e per le loro misere saccoccie. Così tutte le donne del paese si attivarono, incontrandosi una domenica in sagrestia decisero che avrebbero loro stesse cucinato il pranzo nuziale, non solo ma per quell'occasione speciale decisero che avrebbero ideato un piatto mai visto e gustato. Ci pensarono molto, fecero il calcolo di quello che avevano, da poter utilizzare per il pranzo della festa. Farina, uova in abbondanza, formaggi stagionati della loro vallata, e poi enormi vasi del profumato basilico genovese. E' in quell'occasione che nacquero e furono mangiate per la prima volta le lasagne al pesto.Lasagne al pesto


La cucina economica conserva la prima ricetta delle  lasagne al pesto mangiate al matrimonio di Marietta e GiuseppePer la sfoglia furono usati oltre 25 chilogrammi di farina e 250 uova. 

10 kg di basilico
2.5 Kg di formaggio stagionato
1 Kg di pinoli
40 spicchi d'aglio
olio extravergine d'oliva ligure q.b.
sale q.b.
10 Kg di ricotta
10 litri di latte

10 kg di patate


Per il pesto fu pulito, lavato ed asciugato il basilico. Al mortaio fu pestato col formaggio stagionato, l'aglio ed i pinoli e fu conservato in giare coperto di olio. Le patate furono lessate e poi sbriciolate. Al momento dell'uso il pesto fu mescolato alla ricotta e alle patate,  salato e pepato, e reso fluido con una parte del latte. Furono preparate oltre 80 teglie, qualcuna di casa e altre fatte per l'occasione dal fabbro locale, imburrate a dovere, furono poi formati gli strati, uno di sfoglia alternato al pesto di basilico e ricotta fino a che non rimasero più ingredienti. Sopra all'ultimo strato formaggio e latte, per mantenerle morbide. Furono cucinate nelle rispettive case ed il giorno del matrimonio, portate in fretta, avvolte in tovaglie di ogni colore. E così fumanti e profumatissime furono mangiate nella piazza del paese.

Nessuno ricorda un matrimonio più bello.


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