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Lasciar andare: la fine della procastinazione

Da Roby

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<p>">Dire addio alla procastinazione vuol dire conoscere l’arte del lasciar andare.

Sono stato un procrastinatore per buona parte della vita, come molti altri credo:):).

E’ stato faticoso uscirne. Mi ha dato una buona dose di stress, ma alla fine ho capito che la procastinazione non mi stava facendo un granchè bene.

Anzi mi stava creando un sacco di problemi.

E il tempo passava.

Ma non riuscivo a smettere di procastinare.

Ho provato un sacco di cose.

-Obiettivi su obiettivi.

-Disciplina.

-Organizzazione di me.

-Tante tecniche.

Ma nessuna durava tanto a lungo da risultare vincente.


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<p>">Non andavo alla radice del problema.


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<p>">Non avevo ancora compreso qual’era l’abilità che mi avrebbe salvato dalla procastinazione.


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<p>">Fino a quando non ho cominciato a “lasciar andare“.


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<p>">La prima consapevolezza del lasciar andare l’ho raggiunta quando ho smesso di fumare.


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Ho smesso di fumare “lasciando andare il bisogno di fumare”.

Pian piano ho imparato a “lasciar andare” tante altre cose, in primis “l’importanza di se‘”.

“L’importanza di se’” causa numerosi problemi.

Non sapevo spiegare bene questa cosa fino a che non ho conosciuto il Transurfing di Zeland, quella magica interpretazione della realta’ che, nella sua semplicità, ha trasformato il modo di vivere di tante persone.


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<p>">Pian piano ho compreso la falsità della necessita’ di divertimenti senza senso e del controllo costante delle email e del mondo internet.

Erano una delle cause fondamentali della mia procastinazione.


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<p>">Così ho imparato ancor di piu’ a” lasciar andare”.


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<p>  ">Ecco il sunto del processo che ho usato per lasciare andare i falsi bisogni che causano la procrastinazione:

-Sono stato molto attento all’ansia e alla sofferenza che provocano piu’ che ai piaceri temporanei e fallaci che procurano per breve tempo.
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  ">Ho pensato molto alla persona che voglio essere ,alla vita che voglio vivere. Mi sono concentrato sulle mie buone intenzioni e sui desideri “buoni” che avevo.

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-Sono scappato dalla zona di comfort, quella che mi faceva illudere di star bene.


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  ">In realta’ non stavo bene.


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  ">Non avevo bisogno di stare nella zona di comfort.


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  ">Quando provavo disagio per essere uscito dalle mie abitudini, alla fin fine non stavo poi cosi tanto male.


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<p>">E poi respiro, sorrido, e “lascio andare“.


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<p>  ">E un passo alla volta, pian piano comincio a diventare la persona che voglio essere.

 


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