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Laura Nardi

Creato il 18 maggio 2011 da Fabry2010

Laura Nardi

da Graffi, Albatros, 2011.

Ritorno

Non è argento ma madre

di una cultura senza limiti

di età e di religione.

Diritti e doveri dispersi

sull’asfalto, schiacciati

dal rumore di pneumatici

in corsa.

Quanti insetti morti

sulla strada di casa,

sola.

***

Passato

Case disperse

dai tetti a punta

inutili, tanto non nevica più

sopra le piante del giardino

e dei miei piedi sudati.

Non mettere le scarpe

con i tacchi sotto i pantaloni:

potresti sembrare tua madre

che rideva dei sogni.

***

Voci

Silenzio.

Sputare via parole vuote

e respirare tra note e colori.

Leva le scarpe e cammina sul mondo.

Silenzio.

Ascoltare le note più pure del vento

ascoltare anche versi

di stomaco.

Silenzio.

C’è qualcuno che parla?

***

Buio

Nessuno alla porta,

nessuno a specchiarsi nel nulla

della luna nuova.

Cielo senza stelle

nuvole radioattive

dense di morte e veleno

sul mostro che vive

unico

sempre più solo.

***

Pranzi e cene

Affila la lama

più tagliente di un capezzolo di madre,

uccidi i miei sogni,

uccidi la paura, lo scherzo,

il volo falso di una stupita lucertola

che si credeva farfalla,

uccidi il mio essere

per dire

che sei indispensabile.

***

Chi sei?

Gratta la glottide

amaro pezzo di scimmia:

non credo che sia commestibile.

Eppure si spoglia,

è andata nel suo camerino,

è bella e profuma di acciaio.

Chi sei quando dormi?

assente in un corpo di fata

farfalla dal ventre di bimba

univoco fiume di linfa.

***

Routine

Rossi sono i colori della notte,

le lampadine delle nostre stanze

dove i sospiri trascinano la vita

in una danza umida di muffa.

Rossi sono gli odori del mattino,

la plastica scaldata della macchina

occhi bagnati di freddo e di paura

di chi corre per la sopravvivenza.

Rossi sono i rumori della sera

quando nel mare una ruvida sirena

è ignorata da pesci e pescatori

che si corteggiano in un tango senza fine.

***

Notte insonne II

Ho respirato lo zolfo

della tua pelle

liscia come guscio

di uovo

(o forse di lumaca).

Non è rimasto niente,

il corpo non trattiene

le gocce aliene

di questi estranei umori.

Nessun riguardo:

la legge di espulsione resta uguale.

[L'immagine è tratta da qui]



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