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Lavorare e vivere in Spagna: Barcellona

Da Metallirari @metallirari

barcellonaLa prima cosa da ricordare per chi ha deciso di trasferirsi a Barcellona è che, mentre il resto del mondo considera Barcellona come facente parte della Spagna, i catalani considerano Barcellona come la capitale della Catalogna, una regione completamente autonoma e con fortissime aspirazioni di indipendenza.

Il catalano è la lingua ufficiale e viene insegnato nelle scuole come lingua nativa, al contrario del castigliano (il cosiddetto spagnolo) che viene insegnato come lingua straniera.

I cittadini europei non hanno bisogno di visto di soggiorno, ma per rimanere per un periodo di tempo prolungato è necessario avere un numero d’identità per stranieri (Número de Identidad de Extranjero, o NIE) e può essere utile anche una carta di soggiorno (Tarjeta de Residencia), che da diritto ad alcuni benefici.

Barcellona, come tutta la Spagna, è stata duramente colpita dalla crisi economica globale e la disoccupazione è molto alta. Tuttavia, essendo una città portuale con buone infrastrutture è una città ancora attrattiva per  le multinazionali, le imprese straniere e la grande industria del turismo.

Trovare lavoro a Barcellona per i nuovi arrivati non è semplice a causa della burocrazia statale, delle barriere linguistiche, delle difficoltà nel convertire i titoli di studio di altri paesi e delle complicate leggi che regolamentano il mercato del lavoro. Tuttavia esiste una forte richiesta di personale tecnico con alte qualifiche, come architetti ed ingegneri, manager e personale amministrativo esperto. Programmatori e personale con competenze nel settore dell’Information Technology sono altamente richiesti, soprattutto dalle grandi società come per esempio American Express, Avis e Hewlett-Packard, e non hanno la necessità di imparare lo spagnolo o il catalano, ma è sufficiente la lingua inglese.

Il galateo delgli affari è molto simile a quello italiano: i rapporti commerciali si basano sulla fiducia reciproca delle persone e non delle aziende per cui lavorano, perciò un proficuo rapporto di lavoro basato sulla reciproca fiducia, rimane tale anche quando la persona cambia la società per cui lavora. Inoltre la gerarchia e il rango sono due fattori determinanti che richiedono di verificare sempre di trattare con persone al medesimo rango.


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