ROMA – Ai lavoratori statali il blocco delle retribuzioni nel pubblico impiego di due anni fa costa 1602 euro in meno all’anno per colpa dell’inflazione che, sommata per i diversi anni, è salita del 7,5%. Il calcolo è stato fatto da Aran (agenzia per la rappresentanza negoziale nella P.A.).
Quest’anno la spesa per stipendi è stata di 167 miliardi, il 10,7% del Pil. Nel 2015 diminuirà ancora, fino a scendere sotto quota 10% sul Pil (9,9%). Insieme al blocco dei rinnovi contrattuali, dall’anno scorso hanno inciso lo stop alla contrattazione collettiva, il blocco delle retribuzioni individuali, gli scatti e le progressioni di carriera.
Il “congelamento della vacanza contrattuale”(così Il Sole 24 Ore definisce il blocco) è confermato, insieme alle ulteriori strette previste dalla spending review, fino al 2015. Se a quella data sarà possibile rinegoziare i contratti, lo si farà con la consapevolezza che “il potere d’acquisto perduto a causa degli ultimi 5 anni di inflazione, non verrà mai più recuperato” (ancora Il Sole 24 Ore del 12 novembre).