Magazine Carriere

Lavoro: un mito che sta crollando

Creato il 06 settembre 2012 da Propostalavoro @propostalavoro

Lavoro: un mito che sta crollando

La crisi economica, l’ondata di calore e il periodo delle vacanze estive minidose hanno caratterizzato questi ultimi mesi del calendario di un popolo, il nostro, che nel profondo silenzio di sguardi stanchi e spesso disperati comunicano un dolore di lutto dovuto alla perdita dell’autorità buona….

Molti cittadini appaiono smarriti e inclini a perdere progressivamente  fiducia e speranza; alcuni reagiscono con comportamenti estremi: droga, alcol, atti di inciviltà; altri, nella speranza di essere capiti nel proprio profondo dolore della disoccupazione e con lo spettro della povertà e la vergogna, sacrificano la loro stessa vita; le autority impavide tagliano, tolgono mentre un sentimento  sembra accomunare tutti: la sensazione di essere puniti per qualcosa che non si è commesso.

E’con tale considerazione che, noi sostenitori della sacralità del Lavoro, vogliamo oggi sfogliare per l’ennesima volta una pagina, una di quelle fra le più svilenti, della nostra realtà: i giovani. E’ proprio di questi giorni la notizia che quattro laureati e mezzo su dieci sono disoccupati. E’ opportuno tenere presente che i laureati non piovono dal cielo, non sono dati statistici ne nascono sotto gli alberi come i funghi! Essi sono ragazze e ragazzi di buone famiglie che, dall’età della consapevolezza del Se, hanno passato la propria vita chinati sui libri a studiare per istruirsi, formarsi e prepararsi al futuro offrendo al mondo competenze specifiche e nuova energia.

 E’ altrettanto opportuno considerare la cornice intorno al giovane laureato: la famiglia. Il genitore premuroso e di buon senso tende a promuovere, pensando ai propri figli, le condizioni per un futuro, nei limiti del proprio possibile, sereno e propositivo. Tantissime famiglie, affatto benestanti, si sono autoimposte sacrifici e sobrietà per permettere ai propri giovani di studiare ed attrezzarsi per un futuro migliore. Per comprendere minimamente la portata di dette scelte va considerato che la famiglia che accompagna un giovane dalla primaria fino alla laurea, esclusi i master e le specializzazioni, deve far fronte ad un costo economico minimo di circa trecentomila euro; costo che tende ad aumentare nel caso di scuola privata, studente fuori sede o fuori corso. Quante volte nel corso del tempo quel genitore si è ritrovato a rinnovare ai propri ragazzi gli indiscutibili motivi spronanti: è per il tuo futuro, lo fai per te, un giorno capirai e mi ringrazierai! Oggi, per quel 45% di laureati disoccupati, quel giorno è arrivato, ma non possono pronunciare quel “grazie”.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :