Verso l’ora di pranzo, su La 5 trasmettono “Top 5” un contest realizzato sulla piattaforma scouting del portale Nuovi Talenti Rai e da cui ho preso spunto per questo nuovo post. L’elenco dei top 5 mandati in onda è molto corposo, ma il più comune e personalizzabile è sicuramente quello di oggi: le 5 attese più lunghe. Così, ho deciso di stilare anche io un personalissimo elenco delle mie 5 attese più lunghe, e mi aspetto che lo facciate anche voi con un commento a questo post. Vediamo cosa esce fuori, magari un’unica e interminabile attesa!
Le mie 5 attese più lunghe:
1. L’acqua che bolle (accendere il gas e aspettare davanti alla pentola sperando che da un momento all’altro si crei quella patina di fumo e subito dopo qualche bollicina che si moltiplica in tante enormi bolle. AH! E finalmente ci butti dentro la pasta!)
2. Il risultato di un esame scritto (quando l’esame è scritto, a volte, non hai la soddisfazione di sapere il voto sul momento e così torni a casa e controlli sempre il sito dell’università. Passano i giorni, le ore, i minuti, e ricontrolli, è un rito ormai.)
3. L’arrivo di un’e-mail importante (Invii un’e-mail alla quale sai già di non ricevere risposta immediata e così ogni mattina ti colleghi nella tua casella di posta e controlli se hai ricevuto l’e-mail tanto attesa. Maledici gli spam, le pubblicità e le newsletter da cui – addirittura – ti cancelli nonostante sia stata tu a registrarti. Quando non ci speri più, arriva! Va a finire sempre così.)
4. Il sonno (Hai fatto tante di quelle cose in una sola giornata che neanche Cristoforo Colombo e l’unica cosa che vorresti è dormire, ma l’orologio segna la mezzanotte e il sonno non arriva. Perché? Lo aspetti, guardi un film, leggi qualcosa, conti le pecorelle, alla fine arriva, ma neanche te ne accorgi.)
5. L’inizio delle lezioni (L’orario delle lezioni è scritto ovunque, sul sito, in bacheca e sul calendario, ma vuoi arrivare sempre in anticipo, e così aspetti, come se tutti gli altri fossero in ritardo. Vorresti iniziare subito, non controlli neanche l’orologio, guardi la/il prof. e aspetti che da un momento all’altro cominci a spiegare. Alla fine è sempre puntuale, ma hai la sensazione di aver aspettato a lungo.)