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Le abusivissime edicole favelas

Creato il 06 giugno 2011 da Riprendiamociroma
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Le edicole di Roma somigliano sempre più a delle favelas. Ricettacoli di degrado e zozzeria, esempio lampante della caciottaggine romana. Un popolo burino e abusivo fino al midollo. Cartaccia appiccicata ovunque, occupazione abusiva di suolo pubblico, cartoni buttati per strada, in mezzo alle macchine che passano, in piena traiettoria. Che l'edicolante si guarda bene dal raccogliere, figuriamoci. In fondo a lui che je frega? Ne abbiamo parlato con un comandante dei Vigili Urbani, il quale ci ha assicurato che questi sono abusi belli e buoni che devono essere puniti, senza se e senza ma. Molti di questi edicolanti, quando vengono colti in flagrante, provano a cavarsela con la solita scusa, affermando che quella favela di cartaccia non l'hanno messsa loro, che "è una iniziativa degli editori, noi non c'entriamo". Una scusa a quanto pare molto ricorrente. Ma è una scusa che non regge. Secondo la nostra fonte l'edicolante è l'unico responsabile di ciò che accade nel perimetro attorno alla sua edicola. Il problema è che non sempre c' èla volontà di multare questa gente. Che non tutti i vigili del fuoco sono così "fiscali" (tra mille virgolette) da multare questi abusivi. Perchè, in fondo, "che te dà fastidio?". "E poi io Mimmo lo conosco, è una brava persona". Insomma, in Italia funziona così. Poi ci lamentiamo se Roma sprofonda nell'anarchia più totale. Tra bulli, writers, vandali e zozzoni. Questa è la generazione che stiamo tirando su. In un paese lurido, putrido, marcio e affumicato, questo è il minimo che possiamo aspettarci. Per la cronaca: qui siamo a Largo Alessandro Toja, all'incrocio tra Via Ettore Rolli, Via Ippolito Nievo e Via Portuense.

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