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Le alleanze impossibili

Creato il 11 settembre 2013 da Lundici @lundici_it
Le alleanze impossibili

Dibattito preelettorale tra guelfi e ghibellini.

Dialoghi tra fratelli divisi.

Stazione Roma Tiburtina. Due uomini salgono sul treno diretto a Bologna. Il primo, Peppino, è sulla quarantina, in buona forma, camicia bianca, jeans di marca. Tiene in mano un completo da uomo in un’elegante confezione. Antonio è un trentenne spiritato, vestito decentemente, capelli un po’ in disordine. Tutti e due hanno uno zainetto sulle spalle. Sono due fratelli, anche se di gusti e interessi molto diversi. Peppino è funzionario dello stato, membro storico di FGCI, PCI, PDS, DS e PD. Antonio fa vari lavori, qualche volta guadagna bene, altre volte no, è un convinto attivista del M5S. Salgono sul treno. Peppino mette la confezione dell’abito con grande cura sul sedile libero. Antonio, senza pensarci troppo, ci butta sopra lo zaino.

P: Sta’ attento, no?

A: Che c’è là dentro?

P: Un vestito. Cosa vuole esserci? E tu, non ti sei portato niente?

A: Ho una camicia nello zaino.

P: Nient’altro? Una cravatta? Un paio di pantaloni stirati?

A: No. Perché?

P: E’ il matrimonio di nostra sorella!

A: Sposa di un avvocato di destra.

P: Lei ci tiene a un minimo di forma.

A: Sei diventato formalista da quando siete al governo con i vostri amici del piddielle.

P: Che c’entra la politica adesso? E poi, loro non sono nostri amici. E’ solo un governo di servizio.

A: Un governo di camerieri al servizio del camerlengo di Arcore.

P: Invece voi vorreste un governo in cui le decisioni si prendono su internet.

A: Non è peggio di un parlamento pieno di ladri e mafiosi.

P: Quanti eravate a votare alle vostre primarie? Mille? Noi eravamo in tre milioni.

A: Non contano i numeri. Noi partecipiamo. Voi mettete crocette su un foglio.

Le alleanze impossibili

Diversità di opinioni preelettorali.

Il treno parte. La carrozza oscilla leggermente. Il paesaggio scorre.

P: Hey, fico questo treno. Comodi i sedili.

A: Voi del PD meno L siete sempre in cerca di una poltrona.

P: Guarda che l’unica poltrona che ho, sta in casa mia, è tarlata e ha il tessuto rovinato.

A: Uh che spreco! Ci sono anche i sedili!

P: Prova a scaricare uno sgabello da internet.

A: Ci sono pure le hostess. Basta! Questo treno sembra il parlamento! E’ uno spreco assurdo. Lo dico a Casaleggio.

P: Bello però. Anche il treno è un simbolo di progresso.

A: “E corre, corre, corre la locomotiva, sembra una cosa viva”, eh? Sei rimasto agli anni cinquanta.

P: Adesso non ti piacciono manco i cantautori.

A: Roba vecchia. C’è internet. Facciamo le nostre canzoni sul web, le mettiamo su meetup e poi votiamo la più bella.

P: Era meglio il vecchio sistema.

A: Quale? Andare in sezione con la chitarra e il vino comprato alla Coop?

P: Beh, non era male. E’ un po’ difficile ubriacarsi su meetup.

A: Perché sei un conservatore. Ci devi provare.

P: Guarda che anche noi giovani del PD usiamo facebook.

A: Ma se hai cinquant’anni e leggi ancora Scalfari!

Il treno attraversa una serie di tunnel tra Firenze e Bologna.

P: Fantastico questo treno. Due ore da Roma e Bologna.

A: Chissà perché voi del PD amate tanto l’alta velocità!

P: Voi del movimento andate a piedi?

A: Sono sprechi di stato. Monto sul tetto e protesto.

P: Totò, vieni giù. Siamo dentro la galleria dell’Appennino.

A: 70km inutili.

P: Come vorresti arrivare a Bologna?

A: Una strada semplice e senza tunnel. Con internet gratis.

P: Ma che ci fai di internet se devi guidare su ottocento tornanti?

A: Tu non capisci. Nel 2040 guideremo tutti su strade senza tunnel inutili con il wi-fi gratis. Anzi, andremo su una mulattiera e useremo computer a peti d’asino.

P: Ma arriveremo tardi all’appuntamento con nostra sorella.

A: Ecco, voi del PD fate sempre finta di avere fretta. Ma dove andate?

Le alleanze impossibili

Dove dobbiamo andare per andare dove dobbiamo andare?

P: Forse nella vostra stessa direzione?

A: No. Non andiamo nella stessa direzione. Se il PD andasse nella stessa direzione del movimento, io lascerei il movimento. Anzi, se il PD diventasse come il movimento, farei l’antimovimento. Farei l’immobilento!

P: Anche noi vogliamo più democrazia.

A: La nostra è più bella.

P: Anche noi vogliamo che i giovani abbiano un futuro.

A: Dove sono i giovani nel PD?

P: A volte bisogna fidarsi anche degli anziani.

A: E infatti avete ancora D’Alema tra i piedi.

P: Non si capisce niente di quello che vuole Casaleggio

A: Perché, hai capito che vuole Letta?

P: Noi vogliamo l’Italia più bella!

A: Noi la vogliamo più bella ancora!

P: Noi vogliamo che la gente sia felice. Anche senza internet!!

A: E noi vogliamo che la gente sia felice anche se non vuole essere felice!!

P: Voi sognate l’utopia di internet!!!

A: E voi volevate il sol dell’avvenire!!!

P: Voi non sapete dove state andando!!!!

A: E voi lo sapete benissimo dove ci state portando!!!! Alla rovina!!!!

Silenzio. Il treno sta per giungere a Bologna. I due fratelli si guardano.

A: Riusciremo a convincerla a lasciar perdere?

P: Il giorno del suo matrimonio? Ma proprio con quel tipo viscido doveva sposarsi?

A: Tu li hai fatti conoscere.

P: E’ stato uno sbaglio. Antonio, dobbiamo fermare questo matrimonio!

A: Per questo siamo venuti a Bologna! Per salvare nostra sorella!

P: Penso che potrei fare qualunque cosa per lei! Siamo alleati.

A: Alleati? Non mi piace questa parola.

P: Coalizzati?

A: No, no, suona troppo lettiano.

P: Cospiratori? Congiurati? Collaboratori?

Peppino ed Antonio continuarono a discutere del nome della loro alleanza. Quando giunsero davanti alla chiesa, avevano appena deciso di chiamare la loro alleanza “i coordinati”. Su come salvare la sorella, avrebbero discusso a lungo mentre lei tagliava la torta nuziale, mano nella mano con il brillante penalista di Bologna.

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