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Le api sono tornate!

Creato il 30 settembre 2011 da Rossellagrenci
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In Italia stavano scomparendo le api. Non solo in Italia: in America, sono appena 2 anni che in California sono tornate a ronzare, dopo l’allarme scattato in tutto il mondo per la loro moria.

Albert Einstein diceva: “se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.

Ma perchè le api sono così importanti? Le api sono fondamentali per l’equilibrio naturale globale con effetti sulla salute ma anche sull’alimentazione, che dipende per oltre un terzo da coltivazioni impollinate attraverso il lavoro di insetti, al quale proprio le api concorrono per l’80 per cento.

Prodotti come mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e, colza – spiega la Coldiretti – dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei frutti.

Ma le api sono utili anche per la produzione di carne con l’azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggere da seme come l’erba medica ed il trifoglio, fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento. Anche la grande maggioranza delle colture orticole da seme, come l’aglio, la carota, i cavoli e la cipolla, si può riprodurre grazie alle api.

Il fenomeno dello spopolamento, comune in molti continenti a partire dagli Stati Uniti e dall’Europa, viene denominato “Colony Collapse Disorder” (CCD) e ha avuto effetti gravi anche in Italia dove, però, sono tornate, grazie al fatto che il ministero dell’ Agricoltura ha sospeso l’ uso dei pesticidi nel 2008. «Le api non sono mai state così bene, belle e floride, capaci di lavorare meglio e di più. Non si registrano più morie», ha detto Francesco Panella, presidente dell’ Associazione Apicultori. La produzione di miele del 2010 è aumentata del 26,3 per cento rispetto a quella del 2009. C’ è un solo rischio: che il ministero dell’ Agricoltura, cedendo alle fortissime pressioni dei produttori di pesticidi, non rinnovi il divieto anche nei prossimi anni.


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