Le carote sono un vero e proprio alimento-medicina, così come scrive Simona Oberhammer.
La carota deve gran parte della sua notorietà alla presenza del betacarotene, una sostanza che all’interno dell’organismo si trasforma in vitamina A attiva. Tra i vegetali rappresenta la fonte più ricca: 1 kg di carote ha infatti un contenuto di betacarotene di circa 10 volte superiore al fabbisogno standard giornaliero.
Il suo valore nutrizionale è dato però da tutto il complesso dei principi attivi che la compongono, in particolare vitamine e sali minerali.
Quando si preparano, però, è preferibile non sbucciare le carote, né con il coltello né con il pelapatate; il betacarotene si trova infatti essenzialmente nella parte esterna della radice, quindi andrebbe in gran parte perduto.
Si puliscono perfettamente con l’apposito spazzolino per le verdure, che elimina tutti i residui di terra, e si risciacquano poi sotto l’acqua corrente.
Il modo migliore per utilizzare la carota è allo stato crudo, da sola o accompagnata da altre verdure: oltre a risultare molto più digeribile, mantiene intatti i preziosi nutrimenti che la compongono.
Viene consumata abitualmente anche cotta, in diverse preparazioni. Le modalità di cottura sono diverse: a vapore, lessata, al forno, stufata. Potendo, scegliete sempre cotture brevi e a basse temperature.
Per chi utilizza la cottura in acqua, è consigliato non salare troppo il liquido, perché le carote assumono una consistenza legnosa.
La più indicata rimane la cottura al vapore, che sembra anche favorire la biodisponibilità della provitamina A.
Se volete conoscerne tutti gli usi, da quelli culinari a quelli cosmetici, leggete questo articolo.
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